Ci sono cose che non si fanno, ovunque: svelare la formazione, ovviamente, rientra nell’elenco di ciò che va (assolutamente) evitato. Non si fa capire, non si comunica, non si lascia scorgere neanche tra le pieghe degli allenamenti (già secretati): la si tiene occultata, affinché chiunque avverta dentro di sé il sacro fuoco e si spenda per quel che può. Ci sono cose che si fanno: si nasconde la formazione, e vale anche per i calciatori, ai quali Benitez la comunica in genere tre ore prima che cominci la gara, dunque durante l’ultima riunione tecnica. Ci sono allenamenti che strategicamente hanno un senso (praticamente tutti) ma quello dell’antivigilia ne ha di più: però Benitez sa come ammantare di riservatezza, persino all’intero del gruppo, la propria idea e comunque qualche dubbio qua e là emerge.
SI CAMBIA. A sinistra, in difesa, perché proprio non se ne può fare a meno, altrimenti giocherebbe Ghoulam, che invece è con la Nazionale, o magari avrebbe qualche piccola chance Strinic, che invece deve aspettare il transfert e soltanto stamattina capirà se verrà convocato o dovrà starsene ad allenarsi a Castelvolturno. E allora, spazio a Britos, che si è «inventato» questo ruolo alternativo e non ha fatto malissimo quando ha potuto.
SI SCEGLIE. In mezzo al campo: ce ne sono quattro per due maglie ma una sembra sia di David Lopez, che ha fisico per interdire ed anche senso geometrico, e l’altra dovrebbe essere di Gargano, che ha scalato le gerarchie ed anche a Doha ha dimostrato di avere un carattere di ferro, andando sul dischetto mentre gli altri non ne avevano più. In vantaggio ci sono lo spagnolo e l’uruguaiano, ma Inler sta molto meglio rispetto a dieci giorni fa e potrebbe insidiare il sudamericano.
SI «LOTTA». Tra De Guzman e Mertens per l’ultimo posto utile, quello di sinistra: perché Callejon sembra (sembra) intaccabile a destra e l’ultimo Hamsik ha offerto di sé un’immagine incoraggiante; dunque, alle spalle del «Pipita», va consegnata la maglia da titolare: 55% a De Guzman, bravissimo nella fase di copertura e di ripartenza, 45% a Mertens, che quando entra sa come si spacca una partita. Poi c’è l’ultimo allenamento, quello di stamani: e pure stavolta, il mistero rimarrà.
Fonte: Corriere dello Sport
CIAO PINO!