A mente fredda – Napoli-Udinese, Spalletti gioia e rivoluzione

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A mente fredda, Napoli-Udinese e le mosse di Spalletti

A mente fredda torniamo a ragionare su Napoli-Udinese, dove gli azzurri di Spalletti hanno mostrato due facce nella stessa gara. Inizio gara simile a quello avuto contro il  Milan, squadra corta che pressa con il predominio del gioco. Poi passata la fase iniziale i ragazzi si spengono, lasciando campo diventando anche imprecisi nella costruzione. Così l’Udinese ben messa in campo inizia a creare grattacapi, prima con Beto che sciupa e poi con Deulofeu che colpisce gli azzurri da fuori area portando i friulani avanti nel punteggio. Al Maradona, sold out per l’occasione, iniziano a riaffiorare nelle menti dei tifosi ricordi poco piacevoli. Sui social viene ripetuta l’ormai continua favoletta della squadra senza attributi, che sbaglia le occasioni importanti, è colpa di Insigne e Spalletti non ci capisce nulla. Nella parte finale del primo tempo due sprazzi di Napoli, prima il capitano e poi Fabian,  ma in entrambe le occasioni un super Silvestri nega il pareggio.

La mossa vincente

Nell’intervallo succede qualcosa, arriva la mossa di Spalletti che cambierà la storia della gara. Il tecnico azzurro fa uscire il coniglio dal cilindro, cambio di modulo si passa la 4-2-3-1 e dentro Mertens per Fabian. Dries si piazza tra le linee dell’Udinese, ma non è solo la posizione in campo a fare la differenza. Il belga sembra un direttore d’orchestra, guida i compagni e dirige in pressing anche con una mimica del corpo degna del miglior vigile urbano in un ingorgo all’ora di punta. Questa è la mossa che cambierà la storia della gara, perchè poi ci pensa Osimhen prima di testa (ancora) e poi di piede su assist di Giovanni Di Lorenzo. Victor sembra posseduto, corre, salta, pressa, protesta, si danna l’anima alla ricerca del clamoroso ribaltone. Alla fine ci riesce, a modo suo, ma c’è la fa. Passati in vantaggio, la banda Spalletti mette la gara dalla sua parte con palleggio veloce alla ricerca del momento giusto per colpire. In verità l’occasione si crea, solo che Zielinski la sciupa in contropiede spedendo a lato. L’Udinese crea qualche apprensione con dei calci piazzati nel finale, ma gli azzurri tengono e portano via tre punti importanti.

Considerazioni finali

Il Napoli continua il suo cammino verso la Champions, che sembra ormai alla portata ma può guardare anche un po’ più su. In un ambiente isterico che si esalta e deprime in un nano secondo, Spalletti cerca di tenere tutti con i piedi per terra ma la sua mossa nell’inserire Mertens cambia il corso e la storia della gara. Questa volta non si fallisce l’appuntamento importante (in verità si era vinto anche a Roma e Verona), anche perché ogni gara è fondamentale: se la vinci sembra tutto normale, ma se la perdi allora si ricomincia con le vecchie storielle di cui parlavamo prima. Serve equilibrio e unità d’intenti, un ambiente coeso che sostiene e non si deprime alla velocità della luce, forse così si potrà realizzare “Il sogno nel cuore”.

Elio Di Napoli

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