ADL, tra Cetto La Qualunque e la perfetta massaia: storia di una supercaxxola che dura da 18 anni
Come al solito, qualcuno ci ha messo la faccia al posto del presidente! Questa volta l’ingrato compito è toccato a Spalletti. Il povero Spallettone si è dovuto immolare al cospetto di una piazza che non era per niente contenta e ha fatto sfoggio di tutta la sua capacità comunicativa liquidando gli astanti con un paio di frasi ad effetto e, direi, di circostanza.
In una serata dove la società doveva presentare la squadra in vista della nuova stagione è successo l’impensabile: nessun dirigente sul palco di Dimaro per officiare l’evento! Nemmeno Lombardo! Strano, molto strano! In genere ADL ha sempre usato il ritiro di Dimaro come luogo in cui esaltare all’ennesima potenza il suo ego e le sue velleità da rockstar. E, invece, quest’anno nulla! Forse sapeva che si sarebbe beccato una bordata di fischi!?! E forse sapeva pure che, ormai, più del 70% dei tifosi napoletani non lo sopporta più! Ecco, l’espressione esatta è proprio questa: non lo sopporta più!
Quello di mandare avanti altri, vedi Giuntoli nella conferenza stampa farlocca (ma dico io, in tanti anni non gli hai fatto dire una parola a ‘sto povero Cristiano…), il figlio Edo e Spalletti, a prendere badilate di letame al posto suo, assomiglia alla scena di un film di Antonio Albanese in cui interpreta il famoso Cetto La Qualunque. Ebbene, in quel frangente l’aspirante sindaco pur di non rispondere di vari reati finanziari fa ricadere la colpa sul figlio, dicendo che una ventina d’anni di galera l’avrebbero fatto diventare più uomo!
Per un uomo dello spessore umano e politico di Cetto La Qualunque il discorso fila una bellezza, il problema è che ADL non è, o almeno si sforza di non essere, Cetto (qualunquemente e sdraiabilmente)!
ADL si sta nascondendo, sta scappando di fronte alle sue responsabilità. Ha smantellato non solo una squadra, ma anche i sogni e la passione di milioni di tifosi.
Come dicevo prima, la stragrande maggioranza degli Utenti (il presidente vede i tifosi in questo modo) della SSC Napoli ne ha le tasche piene di questa gestione da “puteca” e dei suoi discorsi da visionario che sembrano quelli che fanno i politici in vista delle elezioni!
La scugnizzeria, la lega europea, lo stadio (alla fine manco una sede e un campo di allenamento di proprietà possiede il Napoli di ADL) sono solo alcune delle “supercazzole” (usando un’espressione cara a chi ha fatto film come lui) sparate dal gestore del Napoli. Da non dimenticare le offese: non avete mai vinto un cazzo, nuotavate nella merda, voi siete quelli che comprano le magliette false, quelli che fanno il pezzotto, che scavalcano allo stadio e fino ad arrivare a drogati e camorristi!
E vogliamo dimenticare le perle: “Tifosi vessati, frustrati e infelici con le mogli” per concludere con “Vincere lo scudetto? Mi dite cosa me ne viene?”
Ecco, ora basta! Non se ne può più. Questo popolo che volevi cambiare, caro presidente, e che hai spremuto fino all’ultima goccia non ti vuole più! I tuoi colpi da teatro, le tue uscite, non fanno più effetto!
Tu che hai sempre dipinto il mondo del calcio come arretrato e comandato da dinosauri, tu che ti sei sempre visto come un “visionario”, tu che ti sei sempre ritenuto avanti, portatore sano di modernità, di idee e di miliardari fantainvestimenti, raccontaci, per favore, una volta per tutte come hai gestito questa società?
Ti rispondo io: come la peggiore delle botteghe di paese! Così l’hai gestita!
Qualche colpo di fortuna ti ha fatto vivacchiare fino a oggi in un mondo che con le tue finanze non potresti nemmeno guardare da lontano, e ti atteggi pure a grande imprenditore? La gestione della massaia la sanno fare tutti, l’economia domestica non è così difficile. Ecco, il Napoli l’hai gestito così, come la massaia che porta avanti i conti di una casa.
I segnali ci sono tutti, il momento di lasciare è vicino! Il massimo che si poteva ottenere, economicamente parlando, è stato ottenuto (da parte tua)! Il Bari si avvicina alla serie A e altre vacche grasse da mungere si intravedono all’orizzonte.
Grazie di tutto…o quasi!
Irrimediabilmente e tifosamente, caxxu caxxu!
Dario Catapano