Antonio Vojak

VojakNapoliAvevamo lasciato i nostri lettori ricostruendo gli eventi della città di Napoli negli anni ’20 e ’30. Sono gli anni della nascita della Associazione Calcio Napoli, ma sono anche gli anni del fascismo, benché il grande Presidente Giorgio Ascarelli fosse di origini ebraiche e quindi dal fascismo si tenne opportunamente lontano.

Abbiamo ricordato che gli eroi del Napoli di quegli anni furono Sallustro e Vojak. È di quest’ultimo che oggi vogliamo parlare. Il nome di Antonio Vojak tornò alla ribalta durante il Campionato 2010-2011 perché edinson Cavani riuscì a stabilire il record di realizzazioni in una singola stagione con 26 gol in 35 presenze (campionato a 20 squadre), togliendo il primato che era stato per ben 78 anni proprio di Antonio Vojak, il quale aveva realizzato 22 gol in 34 presenze nel 1932-1933 (campionato a 18 squadre e quindi sempre presente in campo). Nessuno dei due, però, nonostante il gran numero di gol riuscì a vincere la classifica dei cannonieri. Nel 1932-1933 la classifica fu vinta da Felice Borel II con 29 gol per la Juventus, secondo Angelo Schiavio con 28 gol per il Bologna, prima di entrare nella leggenda del calcio con il gol del 2 a 1 durante i supplementari contro la Cecoslovacchia nella finale del Campionato del Mondo del 1934! Solo terzo, appunto, Antonio Vojak con i suoi 22 gol. Nel 2010-2011 la classifica dei cannonieri fu vinta, invece, da Antonio Di Natale con 28 gol per l’Udinese, contro i 26 di Cavani. A dire il vero, Cavani avrebbe migliorato ancora il suo primato nella stagione 2012-2013, la sua ultima con il Napoli, con 29 gol in 34 presenze. Prima di allora un solo giocatore del Napoli aveva vinto questa classifica e fu Diego Armando Maradona con 15 gol in 28 presenze. Quello fu l’anno dello scudetto perso e buttato contro il Milan di Arrigo Sacchi. Si pensi che in quello stesso anno oltre al primo posto nella classifica un altro giocatore del Napoli, Antonio Careca, arrivò al secondo posto in classifica con 13 gol!

Abbandoniamo, però, tutti questi numeri per raccontare qualcosa di più su Antonio Vojak:
Nacque a Pola nel 1904, in Istria, prima che diventasse temporaneamente italiana, da una famiglia di etnia croata. Cominciò la sua carriera calcistica nel Grion Pola, per poi passare nel 1925 alla Lazio. Poi, dopo quattro anni alla Juventus e uno scudetto nel 1925-1926, passò al Napoli nel 1929-1930, primo campionato di Serie A. A Napoli sarebbe rimasto sei anni totalizzeranno 102 reti in 190 partite di campionato. Fu un idolo per le folle napoletane, anche se i tifosi del Napoli non nascosero mai la loro predilezione per il paraguayano Attila Sallustro, di temperamento più vicino allo spirito partenopeo.

Uno dei vezzi di Antonio Vojak era quello di giocare coprendosi il capo con un basco. Durante la sua militanza nella Juventus, a causa delle leggi fasciste, fu costretto ad italianizzare il nome in Vogliani, ma a volte è citato dalle cronache del tempo anche come Vojak I, per distinguerlo dal fratello minore Oliviero Vojak.
Ha disputato una unica partita in Nazionale, proprio durante la sua miltanza nel Napoli, il 14 febbraio 1932 contro la Svizzera, proprio a Napoli. La partita fu vinta dall’Italia per 3 a 0.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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