Arbitri – Il vento di cambiamento di Alfredo Trentalange

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L’Associazione Italiana Arbitri cambia il suo capo. La parola d’ordine di Trantalange è trasparenza.

Che il cambiamento abbia inizio. Dopo dodici anni l’Associazione Italiana Arbitri ha deciso di porre fine al “regno” di Marcello Nicchi, che era stato eletto nel 2009, per dare il via ad un nuovo percorso lavorativo. Infatti, il nuovo presidente Alfredo Trentalange, battendo il predecessore con 193 voti a 125, ha voluto mettere in chiaro le sue nuove idee, che l’AIA dovrà attuare. Vediamo il suo percorso:

Trentalange: Chi è?

Il neo presidente dell’AIA è nato a Torino, il 19 luglio del 1957, ed inizia la sua attività di direttore di gara con il settore giovanile delle categorie regionali nella sezione della sua città. Dopo 70 gare in Serie C e 115 in B, arriva il suo esordio nel massimo campionato nel 1989 in un Napoli – Pisa. Nella sua carriera, composta da 197 presenze in Serie A, l’ha visto come arbitro in diversi derby di Milano, di Genova e di Verona, riuscendo anche a dirigere due finali di Coppa Italia. Non manca l’esperienza internazionale, grazie alla promozione del 1993, che gli permise di ricevere il massimo riconoscimento per i direttori di gara con il premio “Giovanni Mauro”. Dopo diverse partite in Uefa Champions League, nel 2003, per raggiunti limiti di età, diede addio al mondo dell’arbitrato in una partita tra Inter e Perugia. Non abbandonando mai il mondo del calcio, Trentalange è riuscito ad essere vicecommissario alla CAN C e responsabile del settore tecnico del comitato Nazionale dell’AIA, ricoprendo il ruolo di osservatore della Uefa. Dal 2012 al 2016 è stato componente della Commissione Arbitrale FIFA e, in occasione del mondiale in Brasile, ha fatto parte della commissione che ha designato successivamente l’arbitro italiano Nicola Rizzoli per la Finale del 2014. Fino a concludersi ad oggi con l’elezione di Presidente dell’AIA del 14 febbraio 2021.

Parola d’ordine: trasparenza.

Nella sua lunga intervista per la Gazzetta dello Sport, il neo presidente Trenatalange ha voluto subito mettere in chiaro le sue nuove idee per rendere il mondo degli arbitri più trasparente. La prima idea riguarda la creazione di una finestra al termine della giornata dove si commenteranno, con le società e giocatori, gli episodi chiave attraverso il quale i direttori di gara spiegheranno le loro scelte, migliorando il dialogo con i club. La seconda idea riguarda la possibilità per gli arbitri di poter rilasciare interviste, al fine di poter creare attraverso la comunicazione il rispetto dei ruoli. La terza idea è quella di cambiare la concezione dell’Associazione Italiana Arbitri da casta oscura a una squadra al fine di poter “condividere come una squadra, e confrontarci. Fuori siamo dei modelli per i più giovani, credo dobbiamo restituire ai giovani quello che gli altri ci hanno dato. Non è difficile, ce la possiamo fare. Siamo come alberi, possiamo perdere le foglie ma mantenere le radici.

La nuova elezione del presidente dell’AIA apre le porte ad un maggiore dialogo e una maggiore chiarezza nelle decisioni dei direttori di gara durante i match. Ora non ci rimane che capire quanto tempo resterà in piedi quest’idea e se sarà utilizzata anche in momenti molto critici, ma il tempo è galantuomo e ci dirà se è stato tutto possibile.

Francesco Abate