Murru, Longo, Avelar e Dessena i bersagli dei tifosi che hanno aggredito la squadra ad Assemini. Troppa “dolce vita” e notti brave le accuse ai calciatori. Il vicepresidente Filucchi: “I toni erano forti”
Vogliono far capire di essere i padroni. Loro. Gli ultrà. È questa la filosofia di base che campeggia nel pensiero di quei 30 scalmanati che venerdì si sono presentati ad Assemini per aggredire i calciatori del Cagliari. “Il capitano Conti mi ha detto che il confronto c’è stato, è stato molto acceso e la squadra ha accettato questo dialogo”, sostiene il vicepresidente Stefan Filucchi, l’uomo, che per il suo passato in Polizia, conosce meglio di chiunque altro l’argomento. “I toni erano forti”, ripete il dirigente.
NEL MIRINO — Il confronto è stato acceso perché nel mirino c’erano alcuni rossoblù, accusati di scarso impegno (lo ha ribadito Filucchi), minacciati per questo e invitati a dare tutto col Napoli, altrimenti stasera non sarà semplice uscire dallo stadio. Tra questi Murru, accusato di dolce vita durante la settimana, Longo sarebbe stato avvistato in discoteca a Milano, ma nel giorno di riposo che male c’è ?, Avelar anche lui uscirebbe un po’ troppo e poi Dessena.
Fonte: GdS