L’ ex difensore azzurro Paolo Cannavaro ha parlato del momento generale del Napoli in un intervista rilasciata ai microfoni de “Il Mattino”.
Un punto nelle prime due partite e due rimonte subite: che impressione dà il Napoli a Cannavaro?
«Quella sera al San Paolo ho avvertito una sensazione strana, non per quello che ho visto in campo, ma per l’atmosfera. Troppo scetticismo intorno alla squadra».
I primi risultati non sono stati incoraggianti, però.
«Ma il Napoli ha cambiato tanto. Nuovo allenatore, nuovi giocatori. È ovvio che il tifoso voglia i risultati, anche subito, ma la squadra va attesa. Sarri ha idee, le ho viste nei primi cinquanta minuti della partita con la Samp, poi sono emersi gli avversari: Zenga mi ha detto che mai aveva allenato un gruppo di giocatori così forti. Le gare sono così, ci sono momenti in cui comandi e altri in cui soffri. In questa fase il Napoli fatica ad essere squadra».
La difesa, a dispetto del ritorno di Reina, appare ancora fragile: sarebbe servito un forte centrale, superiore a Chiriches?
«Credete che ce ne siano tanti in giro? Un giocatore forte migliora il complesso, ma è il reparto che deve funzionare a pieno regime e questo è possibile soltanto lavorando sui movimenti. È una questione di concetti da assimilare, di letture del gioco, di tempi. Nessun allenatore al mondo ha la bacchetta magica. E consideriamo che l’errore individuale c’è e ci sarà sempre».
Ma è così complicato cambiare mentalità per un difensore, passando dall’attenzione per l’avversario a quella per la palla?
«Due miei ex compagni, Rogazzo e Troise, hanno studiato nella scorsa stagione gli allenamenti di Sarri a Empoli e sono stati colpiti dal suo sistema di lavoro, diverso da altri. Ecco perché occorre tempo per apprendere fino infondo certi meccanismi e questo può esporre ad errori. Il periodo di adattamento va concesso. I risultati,ovviamente, favoriscono questo processo».
Può essere delicata anche la partita a Empoli?
«In questo momento è preferibile una trasferta per il Napoli, perché l’aspetto psicologico è determinante. Occorre tranquillità per la gestione della gara dopo aver subito due rimonte. So per esperienza diretta che non è semplice giocare a Fuorigrotta».
Qual è la prospettiva del Napoli?
«Un buon posizionamento in classifica, per ora. Dipenderà poi da quanti gol faranno Callejon, Mertens, Insigne e Gabbiadini: è fondamentale il loro contributo oltre a quello di Higuain».
Tira una bruttissima aria in Curva A,dove c’è stato un accoltellato in un regolamento di conti tra clan. Prima di diventare campione, Cannavaro è cresciuto in Curva: che ne pensa?
«Quei tempi erano diversi. Fa male leggere e vedere tutto questo. La gente che ama il calcio è stanca di assistere ad accoltellamenti, risse,violenze di ogni genere. Si dice che lo stadio deve essere un luogo per i bambini e per le famiglie,ma si fa fino in fondo tutto affinché questo accada? Facciamo sempre lo stesso esempio,ma è pur vero che in Inghilterra il fenomeno è stato arginato e che gli stadi sono diventati sicuri. Bisogna darsi una regolata, non si può perdere altro tempo su questo fronte, perché a livello internazionale gli stadi sono migliorati e il calcio è cambiato. In Italia, non soltanto a Napoli, purtroppo no».
Riparte oggi il campionato sottosopra: ne vedremo ancora delle belle?
«Stranissimo questo avvio, ma alla lunga i reali valori emergeranno. Pensare al Torino o al Sassuolo in lotta per lo scudetto sarebbe bello, però è difficile. Mai così male era partita la Juve nella sua storia,tuttavia credo che il campionato, quello vero,cominci da questa giornata. Sono curioso di vedere come finirà il derby di Milano e anche quello nuovo laziale: la Roma è stata grande contro la Juve, nel suo stadio, e magari potrebbe soffrire a Frosinone».
Fonte: Il Mattino