Castellini: “Non avrei mai fatto partire Reina. Per fare il portiere a Napoli ci vuole tantissima esperienza”

CASTELLINIVista da fuori,la situazione azzurra non ispira particolare fiducia nonostante le ultime due vittorie consecutive. Secondo Luciano Castellini, il “giaguaro”,un lungo passato a difendere la porta di Napoli e Torino, ne occorrono tante altre.«Non mi spiego una partenza così difficile, eppure i giocatori sono quasi gli stessi,e l’allenatore anche.Molti davano il Napoli per favorito proprio perché aveva cambiato poco ma saranno subentrate difficoltà di altro genere.Comunque l’avvio non è stato esaltante».

Come l’eliminazione dalla Champions?«Quella è stata una brutta mazzata, inutile nasconderlo.Però all’appuntamento con l’Athletic Bilbao la squadra non è arrivata nelle migliori condizioni.Non so se l’handicap sia stato di natura tecnica o atletica però alla fine sono passati gli spagnoli che non sono per niente più forti».

Gli ultimi successi non devono illudere?«Gli azzurri hanno sconfitto Sassuolo e Slovan Bratislava:con tutto il rispetto per queste due formazioni, si tratta di avversari nettamente inferiori dal punto di vista tecnico.Lo stesso discorso va fatto per le altre italiane, è presto per dire che il nostro calcio si sta adeguando a quello europeo».

Però potrebbero dare la spinta a proseguire sulla strada giusta.«Le vittorie fanno sempre bene,soprattutto al morale.Vincere aiuta a vincere,non c’è alcun dubbio.Vediamo come va contro il Torino,un nuovo successo potrebbe migliorare la classifica e dare un’ulteriore spinta al morale».

Se non è stata colpa della Champions, cosa manca al Napoli?«Da lontano vedo una situazione strana a livello ambientale. Presidente e allenatore adesso hanno uno strano rapporto, si mandano frecciatine e questo non fa bene.Lo spogliatoio recepisce bene le incomprensioni».

Azzurri contro granata: è sempre un tuffo al cuore per Castellini?«Sono state le tappe fondamentali della mia carriera,le più importanti.Con il Toro ho vinto uno scudetto memorabile,con il Napoli sono andato vicinissimo.Però prima di andare via ho fatto in tempo a giocare con Maradona».

Chi è favorito nella sfida del San Paolo?«L’undici di Ventura ha un problema in attacco, segna poco.Ma sa difendere in maniera egregia.E poi ha una buona organizzazione tattica,una caratteristica specifica del suo allenatore che dispone sempre bene le sue squadre. I ragazzi di Benitez giocheranno sui nervi,nel senso che cercheranno di cavalcare l’onda emotiva delle ultime vittorie.Ma non sono in un periodo di forma smagliante, alla fine penso che potrebbe venir fuori un pareggio».

Non c’è più Reina tra i pali, si è deciso di puntare su Rafael: giusto?«Se avessi dovuto decidere io, non avrei fatto questa scelta. Primo perché lo spagnolo ha una personalità enorme, è carismatico in campo e fuori ed è tra i migliori in Europa. Secondo:se l’obiettivo era quello di scommettere su un giovane,allora sarebbe stato meglio prendere un italiano. Ce ne sono tanti bravi come Rafael, anche in serie B».

La scuola italiana, insomma…«Siamo sempre all’avanguardia come portieri. Difendere la porta del Napoli non è semplice, ci vuole tantissima esperienza. Quella che aveva Reina».

Fonte: Il Mattino

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

View all posts by Dario Catapano →