L’allenatore di Reggiolo, del resto, i giocatori bravi, e Marek lo è, li fa giocare sempre o quanto meno gli trova uno spazio. Lo ha dimostrato costruendo il grande Milan con Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Rivaldo e Schechenko, la squadra più offensiva che si può. Tutti hanno giocato insieme e dopo sarebbe arrivato anche Kakà. Spazio per tutti e sacrificio, questo chiederà Ancelotti ai suoi giocatori. Perché se ognuno dà il suo contributo la squadra può girare a mille. Quest’ultima stagione di Hamsik non è stata il massimo. Nonostante il primato dei gol con la maglia azzurra, ha segnato solo sette reti e rispetto alla stagione precedente non ha inciso sulle vittorie della squadra, sostituito spesso da Zielinski. Ecco perché l’anno prossimo Hamsik dovrà essere gestito, rivitalizzato e messo al centro del progetto. In tal senso, la telefonata di Ancelotti può averlo tranquillizzato.
Hamsik ha nelle corde il lancio, la giocata che possa in qualche modo mandare in bambola le linee avversarie. Una nuova sfida per il capitano che potrebbe fargli cambiare idea, essere più stimolato e guidare il suo Napoli verso traguardi più prestigiosi. Gli spunti in attacco, gli inserimenti, sono apparsi meno frequenti e efficaci. Ma la sua tecnica, la sua eleganza verrebbero ancora una volta esaltati da questo nuovo ruolo, anche nel 4-3-3. Affiancato da due interni, dotati di dinamismo, potrebbe avere meno compiti di copertura e dare spazio quindi al suo estro. Nel 4-2-3-1 sarebbe uno dei centrocampisti centrali. Sarri ha detto in passato che Hamsik nel ruolo di «pensatore» lo avrebbe stuzzicato, salvo poi mai schierarlo in quel ruolo.