Giorgio Chiellini torna sul famoso episodio del morso
Negli ultimi giorni hanno fatto molto discutere alcuni passaggi della sua autobiografia. Dopo Balotelli, Felipe Melo e Vidal, il capitano bianconero parla anche di Suarez. Ecco quanto riportato in un passaggio: “Ammiro la sua malizia, se la perdesse diventerebbe un attaccante normale. Non è successo niente di strano quel giorno nella Coppa del Mondo del 2014. Ho marcato Cavani per la maggior parte della partita, un altro ragazzo complicato da marcare e contro il quale non ci siamo risparmiati niente. Improvvisamente ho notato che mi avevano morso la spalla. E’ successo e basta, ma questa è la sua strategia di contatto nella lotta corpo a corpo e, se posso dirlo, è anche la mia. Lui ed io siamo simili e mi piace affrontare attaccanti come lui. L’ho chiamato io dopo un paio di giorni ma non c’era bisogno che si scusasse. Sono anche io un grande figlio di puttana in campo e ne sono orgoglioso. La malizia fa parte del calcio, non la chiamo irregolarità. Per superare un rivale devi essere intelligente”.
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