Coppe europee: manca l’ultimo acuto delle italiane

Coppe europee debacle totale delle squadre italiane

Manca l’ultimo acuto. Le italiane realizzano un deludente 0 su 3 nelle finali delle coppe europee.

Bisogna essere felici di aver portato tre squadre in finale, cinque in semi e sei ai quarti oppure è inaccettabile digerire “zero tituli”?

Analizziamo nel dettaglio e partiamo proprio dalla Roma di Mourinho che proveniva dalla vittoria nella prima edizione di Conference svoltasi l’anno precedente. Avversario ostico il Siviglia, lo testimonia lo score di sette finali vinte su sette disputate nella medesima competizione, prima denominata coppa UEFA e poi Europa league. Soltanto ai rigori si arrende la compagine capitolina che, dopo aver dato luogo al match più lungo della storia del calcio, 146 minuti in tutto tra tempi regolamentari, supplementari e recuperi, non ha lucidità dagli undici metri.

La “Viola” sfiora il colpaccio, ci va vicina ma si disunisce proprio nel recupero, al termine di una partita dai nervi tesi, anche per il comportamento dei tifosi inglesi sugli spalti, che influenza l’andamento in campo. Proprio nel finale, complice la stanchezza, una inspiegabile e improponibile difesa alta si fa infilare e non c’è più tempo per recuperare.

Nella più importante delle finali delle coppe europee, quella che alla vigilia sembrava essere la più ardua da andare a conquistare, l’Inter fa il match che non ti aspetti e ai punti avrebbe meritato. Ma, si sa, nel calcio e non solo, vince chi la butta dentro e quindi un’altra sconfitta di misura ci condanna a un “triplete” al contrario.

I sorteggi, soprattutto in champions, ma non solo, avevano in parte favorito la strada per le finali e forse anche questo ci ha reso impreparati e sfavoriti nei confronti di avversari più blasonati.

Fonte foto www.flickr.com

                                                                                                                           Mario Artiaco

Mario Artiaco

Ex tristissimo ma riconoscente bancario, Maradoniano, quattro meravigliosissime figlie femmine, due beagle. Un sogno e una certezza fin da bambino: scrivere!

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