Corbo attacca Salvini: “Curve in mano a delinquenti e trafficanti. Ha sdoganato la violenza negli Stadi con una foto…”

Antonio Corbo attacca Salvini sulla violenza negli Stadi, nel suo editoriale per ‘La Repubblica’:

“Dal balcone di Palazzo Chigi con una clàque che urla e balla Luigi Di Maio annuncia di aver sconfitto la povertà. Bravo. Siamo tutti ricchi. Da uno stadio, dalla festa dei 50 anni della Curva Sud, il ministro dell’Interno fa sapere all’Italia che non esiste più violenza nel tifo. Bravo. Ci sentiamo buoni tutti.

I giornali rivelano da poche ore che Luca Lucci, il 36enne capotifoso amico di Salvini, nome d’arte il Toro, ha patteggiato una condanna per droga, che dal 2004 colleziona Daspo, che è coinvolto in storie criminali di narcotraffico e violenza. Molti altri del gruppo hanno avuto con la giustizia rapporti critici. Salvini si sente uno di loro. . Se Salvini fa ancora il ministro dell’Interno, Luca Lucci dovrebbe essere almeno capogruppo della Lega a Montecitorio o assessore alla Legalità nel Comune di Milano.

In un giorno anche la violenza sparisce dagli stadi. Non esiste più. Il più chiacchierato degli amici di Salvini e Lucci merita almeno una toga di Mani Pulite nella Procura di Milano. Non è vero che le Curve siano in mano a delinquenti e trafficanti di droga. È un colossale equivoco invocare sanzioni per i cori “Vesuvio lavali con il fuoco”. Se consigliano il “Vesuvio”, è perché “Vesuvio” sarà il nome di un sapone, la “Lava” magari sarà solo un bagnoschiuma per pelli delicate, che avevamo capito noi giornalisti?
Ci siamo sbagliati anche sulla Juventus. Credevamo davvero che la tifoseria e la società più volte campione d’Italia (quella che si cuce addosso anche i due scudetti che le sono stati tolti per Calciopoli) fossero condizionate da amicizie con la ‘ndrina di Rosarno, le pie famiglie Pesce e Bellocco.

Ci siamo sbagliati anche quando il 3 maggio del 2014 all’Olimpico si scopre tra i tifosi del Napoli un leader della Curva che conta più del questore e del prefetto. È lui, Genny a’ Carogna, ad autorizzare l’inizio della finale di Coppa Italia, con 45 minuti di ritardo, dopo aver convocato il capitano Hamsik in udienza urgente ad un metro dalla sua Curva. Che avesse la maglia “Speziale Libero” era un sentito omaggio a Speziale, condannato per la morte di un poliziotto, non alla memoria dellì’ispettore Filippo Raciti.

Salvini ha sdoganato la violenza negli stadi. Non esiste. Non deve neanche più scusarsi, dicendo. Fa lo stesso se dice:
Dopo la sconfitta della povertà, sembra questo il massimo risultato ottenuto finora dal Governo del Cambiamento”.