Corbo: “La difesa senza Albiol soffre più dell’attacco senza Milik. A Sarri più che un processo va fatta una domanda…”

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Antonio Corbo analizza il momento negativo del Napoli nel suo editoriale per Repubblica, Il Graffio

Temo che l’ossessione del bel gioco non aiuti Sarri. In club chiamati a competere su due fronti è inevitabile lo stress. L’allenatore di una squadra importante a livello europeo è chiamato a distribuire responsabilità e fatica, variando moduli e uomini. Vincere giocando male non è un reato. Pensare di vincere giocando sempre bene e correndo molto, senza mai cambiare formule e fonrmazioni, diventa invece una utopia.

Sulle cause del crollo si può discutere fino all’alba di domenica. Fondata è anche la tesi del partito di Sarri. Il Napoli non ha vinto per un gol in fuorigioco annullato, ha perso per un gol in fuorigioco convalidato ai turchi. Lo stesso Napoli ha mosso tredici azioni d’attacco, ne ha subite tre. Incontestabile. Ma insabbiare tre sconfitte consecutive, 15 gol presi tra campionato e Champions, 9 nelle ultime gare, farebbe solo arrossire anche il più astuto degli struzzi.

Più che un processo, è opportuna una domanda: che fare, si può arginare questa voragine, come uscire dall’emergenza. Tocca a Sarri: deve fare un patto con se stesso. Dimenticare il passato, guardare avanti, sacrificare le teorie per due obiettivi: mettere in sicurezza la difesa e trarre vantaggio dagli acquisti. Il sospetto che abbia dei pregiudizi l’ha fornito purtroppo lui: giusto incolpare proprio Diawara, dopo una partita giocata con tre fantasmi? Insigne, Hamsik e Jorginho non c’erano, per tacere su Reina. Coraggio, quindi. Meglio ricominciare. Giocar bene e perdere richiamano un allenatore geniale, testardo e infelice: Zeman.

1) La difesa senza Albiol soffre più dell’attacco senza Milik. Va consolidata davanti al carismatico ma non più invincibile Reina.

2) Inutile punire ancora Maksimovic per gli errori commessi contro la Roma: in attesa di Albiol, va provata e riprovata la sua intesa con Koulibaly, Hysaj e Ghoulam. Il primo gol del Besiktas è sul conto di Callejon e Maggio.

3) La mediana con l’attuale Jorginho tra il tonico Zielinski e lo stralunato Hamsik è un un muro di cartavelina. Non protegge la difesa, che invece va blindata. Indispensabile Allan, l’unico incontrista fra sei mediani.

4) Diawara non va criticato, è un gigante al confronto con Jorginho, che fa gli assist agli avversari dalla partita con il Benfica.

5) Gabbiadini è una risorsa, soprattutto se la squadra evita di sovraesporsi in avanti: si crea solo confusione, se mancano ampiezza e accelerazioni brucianti.

6) Mertens ora è insostituibile sia a sinistra o al centro. Anzi, la soluzione è portare la squadra un po’ più dietro. Evita così le ultime sbandate su grandi spazi. Non solo, il “falso nueve” tatticamente richiede ripartenze nella profondità. Mertens e Callejon sono scattisti non hanno la fisicità degli uomini d’urto.

7) Mettere in competizione con pari diritti vecchi e nuovi, piuttosto che emarginare gli ultimi arrivati.

Che ne pensa Sarri?

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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