Corbo: “La lezione del maestro umile Sarri che vince il duello. De Laurentiis può vantarsi due volte…”

Sarri è un maestro di calcio. Lo dimostra vincendo anche la personale sfida con Mihajlovic. L’organizzazione di gioco consente alla sua squadra di prevalere anche quando è stanca, ancora segnata da vittoria e lungo viaggio a Varsavia. Napoli e Milan trattarono con tutt’e due: De Laurentiis può vantarsi di aver scelto bene due volte. Quando rompe i patti con Mihajlovic, lasciandolo libero per Berlusconi, e quando pesca Sarri, turista per caso ad Amalfi.

Il Milan punta su un tandem verticale. Montolivo, padrone del centrocampo, poco disturbato da Jorginho, e più avanti Bonaventura che cerca di infilarsi tra le linee per rifornire Bacca o Luiz Adriano. Il pericolo del Milan si evidenzia in fasi alterne, perché Montolivo detta legge, non altrettanto Bonaventura quando sulla sua sinistra incrocia Allan, l’apoteosi di una vita da mediano. Allan ha anche tempo e lucidità: coglie l’attimo giusto per il primo gol.

Buca lui il Milan gonfio di tutta la sua presunzione. Allan corre ragionando, è lui che abbatte il Milan: carica di rimorsi proprio Bonaventura, insidioso fino al suo gol, poi mette sotto accusa la difesa milanista. Quella che era la forza del Milan sul piano tattico, si rivela il punto debole se gli stessi Montolivo e Bonaventura creano ma non rientrano, se Kucka non sfrutta a destra gli spazzi lasciati da un opaco Hamsik spesso fuori posizione per cercare il gol, se Bertolacci sull’altro versante non morde, non tampona, non inventa. Giusto che esca, ovvio il cambio di modulo. Mihajlovic sgomento passa dal 4-3-1-2 al 4-4-2.Bonaventura da rifinitore dietro le due punte si allinea a sinistra nel nuovo quartetto centrocampo: accanto a lui da sinistra a destra ecco Montolivo, Kucka e Cerci, subentrato numericamente a Bertolacci.

La replica del Napoli si può solo immaginare: Sarri ringrazia sottovoce Mihajlovic. Perché la sua squadra, dopo il raddoppio di Insigne e il suo scambio breve con Higuain, si raccoglie. Arretrata per colpire. Ha un poderoso Koulibaly che con Albiol regge ogni urto, ha Hysaj e Ghoulam puntuali ed elastici sulle zone esterne, ha Jorginho che ora coordina con Allan la controffensiva.

Quelli del Napoli, stretti e compatti, sono levrieri senza collare: pronti a scattare nel vuoto, trovando un un magistrale Higuain che fa da sponda. Conte e Oriali in tribuna ispirano evidentemente Insigne: una sassata su punizione stronca il Milan, offrendolo consegnandolo alla contestazione. Bisogna comprendere, prometteva lo scudetto fino ad un’ora prima. Ha il pregio di non parlarne il Napoli. Che in Italia porta inattese novità. In umiltà ascolta l’allenatore, ha subito accettato addestramento e allenamenti intensi, si distende coprendo tutti gli spazi, corre molto e mai a vuoto. Il maestro di calcio ha restituito Higuain alla sua fama. Bomber universale, che o segna o fa segnare, che porta a spasso il suo inedito sorriso di campione felice.

Fonte: Antonio Corbo per Repubblica

Carmine Gallucci

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