Corriere dello Sport: “Tour de force ancora più insidioso. Stavolta il turnover di Beniitez dovrà funzionare al massimo”

BENITEZ 04102L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, si sofferma sull’impegnativo tour de force che il Napoli dovrà affrontare nelle prossime settimane ed analizza il turnover che Rafa Benitez deciderà di applicare.

Nessuno mai smuoverà Benitez dalle sue convinzioni: quando incombono tanti impegni ravvicinati, è opportuno procedere con il turnover se si vuole preservare la stessa intensità di gioco. Convinzioni, del resto, poggiate su dati di fatto ed esperienze passate. Fu così che al Valencia seppe tenere testa al Real e al Barca; è stato così con il Liverpool e il Chelsea. Rafa Benitez è dunque determinato a fare altrettanto con il Napoli, giunto alla vigilia del secondo ciclo terribile: sette gare in ventidue giorni, da Inter-Napoli di domenica prossima a Fiorentina-Napoli del nove novembre.

GIOSTRA CALCOLATA. Pronta una nuova girandola, quindi. C’è chi sale e chi scende dalla giostra azzurra. Ma non lo decide solo Rafa. Saranno i dati dei test atletici inseriti nel computer a suggerire chi dovrà fermarsi ai box. E sarà lo staff sanitario diretto dal dottor De Nicola a pronunciarsi di volta in volta. Da qui si spiega anche la richiesta del tecnico in sede di composizione dell’organico: «Meglio che restino anche Gargano, Britos, Zapata e Radosevic dovendo fronteggiare tre competizioni», disse Benitez. Attualmente i giocatori sul libro paga del Napoli sono venticinque, portieri compresi. E di questi, molti sono in grado di interpretrare più ruoli. Calciatori eclettici, poliedrici, versatili. Un esempio su tutti? Jonathan De Guzman. Ma anche David Lopez o lo stesso Zuniga. Si va, dunque, verso il calcio del futuro, un calcio che non conoscerà soste, si giocherà ogni tre giorni e se non ci sono ricambi all’altezza, il destino è segnato. Resta inteso che il limite del tetto di ingaggio ha impedito che ci fossero diversi giocatori di prima fascia (come invece avvenne al Liverpool o al Chelsea) ma per Benitez questo Napoli, considerati i parametri del club, avrebbe più soluzioni rispetto a quello della passata stagione.

SITUAZIONE CAMBIATA. Rispetto al primo miniciclo, l’allenatore stavolta potrà contare su elementi che progressivamente hanno recuperato (o sono vicini al pieno recupero) sul piano atletico. Il primo è Henrique, impiegato solo con il Palermo; il secondo è Mesto, capace di districarsi su entrambe le corsie; il terzo è Michu che ha attitudini per agire sia da prima che da seconda punta. In attesa di Jorginho, poi, Benitez ha messo sotto torchio David Lopez e De Guzman. Probabilmente con l’Inter, il tecnico del Napoli, si limiterà al minimo indispensabile nella rotazione ma già in Svizzera con lo Young Boys, quattro giorni dopo, assisteremo agli avvicendamenti di rito. Quattro, cinque, se non addirittura sei elementi freschi per dar modo agli altri di tirare il fiato. Gli automatismi? Per Benitez dovrebbero essere memorizzati meglio, e da tutti, rispetto ad un mese fa. Quello che conta per lui è l’intensità del gioco, la corsa, la mentalità. Intanto dagli impegni con le nazionali recupera due calciatori, Hamsik e Mertens che hanno ritrovato gol ed entusiasmo. Mentre restano da verificare le condizioni di Inler e anche lo stress psicofisico di Higuain, Rafael e Zuniga, gli unici a dover smaltire il fuso orario.
COEFFICIENTE DI DIFFICOLTA’. Rispetto al primo, questo secondo miniciclo si presenta ancora più insidioso, non fosse altro per gli avversari da incontrare in campionato: dopo l’Inter e la trasferta in Svizzera ci sarà il Verona al San Paolo, poi visita all’Atalanta, quindi la Roma e il ritorno con lo Young Boys e per chiudere, il viaggio a Firenze. Stavolta il turnover dovrà davvero funzionare al massimo se il Napoli intende raccoglie punti e non allontanarsi ulteriormente dalle prime posizioni in classifica”

Carmine Gallucci

360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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