Deputata rischia accusa di vilipendio nel confronti del Capo dello Stato

vilipendio

La ex deputata del M5S Cunial, adesso nel Misto, rischia la denuncia per vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica.

L’accusa di vilipendio può scattare a valle delle dichiarazioni nel corso della seduta della Camera, ricostruisce la vicenda l’edizione online de Il Corriere della Sera:

Le proteste in Aula

“Pd, Iv e Fi hanno chiesto che venga riascoltato l’intervento in Aula di Cunial (già al centro delle polemiche nei mesi scorsi perché fermata durante il lockdown perché andava al mare ad Ostia), per appurare se nelle sue parole si configurano gli estremi del reato di vilipendio al presidente della Repubblica. «Chiediamo che la presidenza assuma l’iniziativa della censura prevista dal nostro regolamento, chiediamo la sbobinatura dell’intervento della collega», ha detto Borghi (Pd). Grida di protesta si sono alzate dai banchi di vari gruppi, con Camillo D’Alessandro (Iv) che si è avvicinato al banco della Presidenza per segnalare l’insulto chiedendo un richiamo proprio a Rampelli. A fargli eco Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, secondo il quale il M5S dovrebbe assumere la responsabilità di quanto accaduto, «perché ha portato qui una persona che non ha cambiato le sue idee a differenza del Movimento».”

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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