Fabian Ruiz: “Ancelotti decisivo nel mio trasferimento. Napoli? Singolare per un aspetto. Albiol e Callejon mi hanno aiutato”

Il centrocampista del Napoli, Fabian Ruiz, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marca e riportate dai colleghi CalcioNapoli24:

Adattamento al club ed alla città:
“Mi sono adattato in tutto, in un primo momento ho faticato un po’ perché si tratta di un paese diverso, lingua diversa, è un altro campionato ma ora mi sento a mio agio. Napoli è una città piuttosto singolare, le persone vivono il calcio con passione e adattarsi costa un po’, ma io sono molto felice. Sono grato nel sentire l’affetto della gente quando sono per la strada”. 

Carlo Ancelotti ha scelto te:
“E’ stato determinante nel mio passaggio al, sento tutta la sua fiducia. Mi ha detto che mi voleva, mi piaceva anche il progetto, l’ambizione del club e ne ho parlato con il mio agente, la mia famiglia. Abbiamo deciso tutti di andare a Napoli e sono molto felice per questa decisione”

Obiettivi del Napoli: 
“Ci sono molte grandi squadre in Italia, la Juve è la prima candidata a vincere lo scudetto, ma abbiamo una buona squadra e renderemo le cose difficili. Vogliamo lottare, alla fine vedremo dove saremo per la lotta dello scudetto”

Poco a poco giochi di più: 
“All’inizio ho avuto un infortunio di tre settimane all’adduttore, ma ora l’allenatore mi sta dando minuti ed è molto bello giocare una competizione come la Champions. In Italia, la parte fisica è un po’ più forte e in quella mi sono adattato, ogni partita che gioco mi fa sentire più a mio agio”. 

Albiol e Callejón ti hanno aiutato: 
“Il primo mese sono stati molto importanti perché all’inizio non sapevo come comunicare e mi hanno aiutato per quello di cui avevo bisogno, con loro era più facile, fortunatamente e anche l’allenatore e il secondo allenatore parlano spagnolo”.

Milan e Betis: 
“Abbiamo già giocato contro di loro, a loro piace giocare la palla, entrambe le squadre vorranno essere i protagonisti del gioco, hanno le armi per battere chiunque ma speriamo che in questo caso vinca il Betis. Hanno un sacco di qualità, quest’anno c’è una squadra molto buona e la vedo una squadra con il desiderio di vincere, anche se a San Siro sarà molto difficile perché il Milan ha una squadra molto buona”.

Non sarai a San Siro: 
“Non potrò andare ma da casa tiferò e spero che possano vincere”

Salto di qualità: 
“Da quando è arrivato Serra abbiamo visto un cambiamento. Con l’idea del mister e il modello che stanno facendo, ogni anno andrà meglio. Quest’anno c’è uno staff di altissimo livello, speriamo di fare un anno molto buono in campionato e anche in Europa

Come vedi la squadra? 
“Lui non ha avuto il tempo di guardare tutte le partite per analizzarle. Lo scorso anno anche in un primo momento abbiamo detto la stessa cosa, abbiamo fatto un sacco di possesso, ma non abbiamo smesso di vincere o segnare gol. I giocatori amano l’idea del mister e alla fine il successo arriverà perché c’è un obiettivo da risparmiare con gli attaccanti che hanno”.

Il sistema di Setien: 
“Nel calcio ci saranno persone che sono pro e persone che sono contro. Se alla alla fine i giocatori sono con l’allenatore, andrà tutto bene. Quique è quello che mi ha valorizzato e mi ha portato al massimo livello possibile. Devo ringraziarlo perché ho imparato molto con lui, ma devo anche ringraziare gli allenatori successivi perché sono stati loro a insegnarmi”.

Giocare con la Nazionale:
“È il sogno di Fabian e di ogni giocatore, è la cosa più bella che possa capitare a un giocatore di calcio, spero che possa realizzare quel sogno”.

I canteranos del Betis: 
“E’ importante avere una buona cantera. L’ anno scorso abbiamo salutato un paio di ragazzi. Il Betis ha una buona cantera, sicuro più giocatori emergeranno”.

Le critiche a Francis: 
“E’ stato un cambiamento molto brusco. A me è costato molto quando ho iniziato a giocare. Penso che Francis ha dimostrato l’anno scorso di avere un buon livello nel mondo del lavoro e quest’anno lo ha dimostrato. Ho giocato un sacco con lui so che ha molte cose possibilità di farele sue migliori prestazioni possibili”.

Il ritorno al Betis: 
“In futuro, da betico quale io sono, mi piacerebbe a tornare a casa, è chiaro. Ma in futuro non si sa cosa può succedere, quindi ora è il momento di pensare al presente”.