Fischi Donnarumma, i tifosi attaccano il sistema calcio. I rinnovi sono un problema
I fischi per Donnarumma dividono il mondo del calcio italiano. Il caso Gigio è solo uno dei tanti che rischia di compromettere l’equilibrio di tutto il sistema.
Facciamo un passo indietro in data 8 Luglio 2010. LeBron James, stella emergente e futuro dominatore della NBA, manda in tilt il mondo del basket con la sua “Decision”. Un annuncio in diretta Tv sulla scelta della sua futura squadra. A vincere la corsa al “Chosen one” furono i Miami Heat. Quello che colpì, non fu tanto la decisione di lasciare la squadra della sua città, quella a cui il destino aveva regalato un talento venuto da chissà che pianeta e lasciata con un pugno di mosche in mano, ma la spettacolizzazione del trasferimento. La NBA è la Lega più importante del mondo e le società di calcio provano a prenderne spunto, nel tentativo di imitare i successi economici degli americani, con scarsi risultati. Chi davvero riesce ad imitare i “cugini” statunitensi sono i calciatori che, proprio come le stelle del basket, hanno impugnato i loro contratti ed hanno deciso che a prendere i soldi devono essere solo loro, cambiando radicalmente il concetto del calciomercato. Il calcio è sotto scacco, nel pieno di una rivoluzione che tutt’oggi non sappiamo a chi potrà portare benefici.
Da Messi a Donnarumma fino a Kessié, i soldi comandano il gioco
L’apripista per eccellenza in questa nuova era del calcio mondiale non può che essere Leo Messi. La storia del capitano dell’Argentina è focale per capire l’importanza degli avvenimenti. Se uno dei migliori di sempre, decide di lasciare la squadra per cui e che gli ha dato tutto, vuol dire che la rivoluzione è nel suo apice. La “decision” di Messi, che proprio come Lebron è perennemente a caccia della corona di “Goat”, ha sconvolto tutti gli amanti di un calcio che non c’è più. I fischi per Donnarumma, sono la logica conseguenza della delusione di un popolo, tradito da un figlio che pensava potesse preferire l’amore alla grana. Kessié è destinato ad essere il prossimo caso eclatante che il Milan dovrà affrontare. Un altro addio a parametro zero sarebbe clamoroso per Maldini e soci eppure quanta colpa gli si potrebbe attribuire? Lautaro, Dybala, Brozovic, Rudiger, chi più ne ha più ne metta, in tantissimi sono pronti alla minaccia scadenza. Non sono più calciatori ma uomini d’affare.
Insigne e Pellegrini, quando il cuore batte il portafogli
Insigne e Pellegrini rischiano di essere una rondine in un cielo invernale, destinati a non far primavera. I capitani e simboli di Napoli e Roma, hanno fatto la loro scelta, hanno deciso ciò che più conta. La riconoscenza verso una maglia e un popolo di cui, evidentemente sono innamorati. Il centrocampista giallorosso ha sposato a pieno il nuovo corso, targato Mourinho, rifiutando la corte dei migliori club europei e accettando con gioia la pesantissima eredità di Francesco Totti. Non tecnicamente, sarebbe impossibile, ma simbolicamente, nell’idea del tifoso romanista, felice di avere un capitano romano de Roma.
La storia di Insigne è diversa, a tratti ancor più romantica. Il rinnovo del Capitano del Napoli si è trasformato in un Thriller, con sceneggiature Hollywoodiane tanto care al Presidente De Laurentiis. Attacchi inutili da stampa e qualche volta proprio da Zio Aurelio d’America. Lorenzo, ha tenuto botta, accettato il ruolo di “villain” e si è impuntato. Napoli, solo Napoli, nient’altro che Napoli. Se dovesse riuscire a vincere questa battaglia, sarebbe la dimostrazione che una controrivoluzione è ancora possibile, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto forte sia il suo amore per il popolo partenopeo e per la maglia azzurra.