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L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza i vari fattori della sfida scudetto tra Napoli e Juventus:
“Non facile anche stabilire chi sta meglio. Fino a domenica sera, la squadra di Sarri sembrava in riserva: il pareggio di Sassuolo, la vittoria sulla sirena con il Chievo, lo 0-0 con il Milan e le fatiche con l’Udinese segnalavano una squadra perforabile e incapace di ritrovare il ritmo perduto. Eppure allo Stadium ha sfoderato una maturità e una autorevolezza mai viste prima. E gente come Zielinski, Milik o Rog, i cambi di Torino, possono rappresentare gli uomini in più della volata. La Juve, mai brillante negli ultimi tempi, ha una batteria di individualità capace di risolvere le partite in qualsiasi momento (e al gruppo si è da poco ri-unito Bernardeschi). Contro il Napoli, tuttavia, la brillantezza atletica è sembrata molto appannata: la Signora è sempre stata micidiale nelle transizioni, perché capace di portare quattro o cinque uomini, con tutta la loro qualità, al contrattacco. Domenica sera troppe volte la corsa di uno è stata seguita da pochi. Dybala è l’uomo mancante almeno quanto lo è Mertens per il Napoli negli ultimi tempi”.
