Il Roma – Messa sotto una squadra costruita per vincere

Ancelotti

Salvatore Caiazza per Il Roma scrive in merito a Napoli-Roma, una partita che se doveva essere persa da una squadra, non era di certo il Napoli:

“Sarebbe stato assurdo se il Napoli avesse perso iersera il posticipo del San Paolo contro la Roma. Non ci sarebbe stata legge divina se i giallorossi fossero tornati a casa con i tre punti in saccoccia. Non ce ne voglia i sapientoni dela tv nazionale a pagamento, ma una squadra che pensa solo a difendersi dopo aver sbloccato il risultato al 14’ del primo tempo non può essere elogiata. Va applaudita l’avversaria che ha cercato a tutti i costi il gol del pareggio attraverso il gioco e non individualmente. Certo, si può criticare la scarsa vena realizzativa negli ultimi sedici metri, ma di sicuro se c’era una formazione che doveva perdere non era il Napoli. C’è stato un attacco continuo ad una sola porta e solo nel primo tempo i capitolini hanno osato di passare la loro metà campo. Nella ripresa, invece, gli ospiti sono rimasti a guardare cercando in tutti i modi di sfruttare la loro fisicità difensiva per evitare di prendere gol. E c’erano anche riusciti ma non avevano fatto i conti con la caparbietà degli azzurri che, al 90’, sempre attraverso il gioco, hanno messo in atto un’azione perfetta che ha portato Mertens a battere finalmente il gigante Olsen. Proprio il portiere giallorosso era stato il protagonista assoluto in varie occasioni ma alla fine ha dovuto capitolare. E se ci fosse stato qualche minuto in più molto probabilmente avrebbe subito anche il gol della sconfitta. «Il Napoli ha meritato il pari», ha detto a fine partita Eusebio Di Francesco. E vorrei vedere. L’anno scorso il 4-2 finale fu giusto perché la Roma si impose con carattere e soprattutto gioco. Ieri i giallorossi hanno rinunciato proprio a giocare. «Volevamo farli crossare così eravamo avvantaggiati», ha spiegato ancora l’allenatore dei capitolini. Fino all’89’ questa strategia stava funzionando ma poi finalmente un po’ di fortuna ha aiutato il Napoli e il tiro svirgolato di Callejon è finito sul piede destro di Mertens che ha firmato il pari. Di sicuro il pareggio non è un bel risultato visto che la Juventus è tornata a +6 in classifica. Ma di ritorno da Parigi dopo la grande prestazione al Parco dei Principi con il Psg ci poteva stare un crollo fisico e psicologico. Ma così non è stato. Anzi, come già detto, si è giocato bene e si è messa sotto una signora avversaria costruita per vincere. A sorridere è stata la capolista bianconera che, però, si è resa conto di che pasta è fatta la formazione di Ancelotti. «Volevo giocare questa partita dall’inizio, non so quanti tiri in porta abbiamo fatti. È un peccato pareggiare così», Dries Mertens ha mandato un chiaro messaggio al suo allenatore. Che però va avanti per la sua strada e decidere di cambiare come sa perché vuole sempre tutti al top. Assolutamente non si può condannare Carletto. La prestazione è stata fatta e se negli ultimi metri non si segna la colpa non è sua. Magari ci fosse stato l’attaccante da trenta gol di cui parlava Aurelio De Laurentiis dopo il pari con il Paris Saint Germain. Massimo rispetto per Milik ma il polacco deve svegliarsi la davanti perché per vincere servono anche i suoi gol e non solo quelli di Mertens ed Insigne. Ancelotti, comunque, si è detto orgoglioso della prestazione del suoi evidenziando anche lui che non c’è stato un calo post-Champions. «Mertens si lamenta? Se non lo facesse, parlerei con lui in privato. Fabian? Vi ricordo che ce lo hanno fatto pagare 30 milioni»; ha affermato Carletto. Certo, il pari lascia l’amaro in bocca ma bisogna tenersi stretta la prestazione. Che porta pochi punti ma prima o poi frutterà bene.”

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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