Insigne, investire su sé stessi è il miglior affare che si possa concludere

Insigne si appresta a firmare il contratto che lo legherà al Toronto. Giusto o sbagliato lasciare Napoli per soldi?

La questione Insigne dimostra, ancora una volta, l’immaturità che connota buona parte del tifo azzurro. Etichettare come “traditore” un napoletano che a 31 anni sceglie di andare a giocare in una squadra come il Toronto, e che per i prossimi 5 anni lo ricoprirà di soldoni, è roba da non credere! Nel 2022 mi stranisce non poco leggere commenti sul senso di appartenenza a un popolo e sulla gratitudine, argomenti nobili, per carità, ma che non possono affatto giustificare la permanenza di un calciatore nella squadra della propria città. Ma poi, giusto per capire, appartenenza a cosa? A quello stesso popolo che al primo rigore sbagliato o momento “no” del figlio della propria terra non ha esitato a farlo “manc ‘a chiaveca” e che, nel migliore dei casi, non ha mai smesso di identificarlo come “‘o cafone” di Frattamaggiore?

Insigne, senti a me: hai fatto proprio bene!

Il capitano ci ha provato a rimanere nella squadra che ama (ricordiamo, però, che i contratti si stipulano tra due o più parti), ma a un certo punto ha dovuto fare delle valutazioni. Alla fine ha vinto da protagonista un campionato europeo con la nazionale e nel campionato 20/21 ha siglato ben 19 reti. Vedersi proporre un rinnovo di contratto più basso e spalmato su più anni non era quello che si aspettava. È stato un modo elegante da parte della società per dirgli: “quella è la porta!”

Guardare all’aspetto economico non è cosa da vili, soprattutto nella vita di un calciatore, dove la carriera da professionista (e, quindi, la monetizzazione) può avere una durata che varia tra i 10 e i 15 anni massimo. A un certo punto il ragazzo ha capito che a 31 anni un’occasione come quella del Toronto non gli sarebbe più capitata se avesse firmato il rinnovo con il Napoli.

Bisogna prendere le distanze da questo modo di pensare che un napoletano non possa lasciare il Napoli per il vil denaro. Migliorarsi dovrebbe essere la regola per tutti e in ogni campo! Anzi, dovrebbe essere un vanto avere un figlio della propria terra che viene pagato fior di quattrini per esprimere il proprio talento. Che piaccia o no, Insigne è un gran calciatore ed è giusto che percepisca ciò che i suoi colleghi in altre squadre italiane od estere guadagnano alla sua età. In passato sono state giustificate e comprese operazioni come quelle di Cavani, Lavezzi e Hamsik e ora si critica Insigne?

Un ragazzo che lascia Napoli per andare altrove a guadagnare di più non è roba da traditori, ma da persone intelligenti. Investire su sé stessi non deve far sentire in colpa, ma è il miglior affare che si possa fare, soprattutto in una società come il Napoli che palesa evidenti limiti strutturali ed economici.

I migliori anni della sua carriera Insigne li ha dedicati alla maglia azzurra e alla città che ama, a 31 anni è giusto che vada altrove.

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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