La Gazzetta dello Sport spiega tatticamente il match di ieri sera al San Siro che ha visto le reti inviolate tra Milan e Napoli:
“Spiccano due differenze. Il Napoli un Kessie o un Bakayoko non ce li ha. Ancelotti non ha sostituito l’interdizione di Allan con un muscolare (Diawara), ma ha schierato tre punte, interni di costruzione e anche il terzino più offensivo (Malcuit). Uno scherzo da prete all’amico Rino: una colata di qualità per nascondergli la palla. Seconda differenza: il campo dei partenopei è corto, quello del Milan è lungo. Perché? Perché il Napoli difende correndo in avanti e quando recupera palla è già dalle parti di Donnarumma; il Milan scappando indietro e quando riparte deve risalire chilometri di prato. Queste due differenze dettano il copione: Ancelotti la tiene alla ricerca dell’imbucata buona; Gattuso tappa i buchi e cova la ripartenza. Il Napoli dovrebbe essere più pericoloso, in realtà, a parte un gran destro di Callejon (6’) su arcobaleno da sinistra, nel primo tempo non arriva altro”.