Lo studio dello Spallanzani: ultra 70enne l’83% dei deceduti affetti da Coronavirus

Lo studio dello Spallanzani: ultra 70enne l’83% dei deceduti

Secondo i dati sul coronavirus analizzati dall’Istituto Spallanzani di Roma, nel complesso, l’83,4% dei decessi si registra tra persone di età superiore ai 70 anni. In base ai dati disponibili all’11 aprile (17.916 vittime), il sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato, a fronte di una media complessiva del 12,5%, un tasso di letalità dello 0,1% per i casi di età compresa tra 0 e 9 anni e tra i 20 e i 29 anni, dello 0,4% tra i 30 e i 39 anni, dello 0,9% tra i 40 e i 49 anni, del 2,5% tra i 50 e i 59 anni, del 9,2% tra i 60 e i 69 anni, del 23,8% tra i 70 e i 79, del 31,6% tra gli 80 e gli 89 anni, del 26,3% per gli ultraottantenni.

Il primo fattore di rischio che può rendere severi, critici o fatali gli effetti dell’infezione è dunque quello dell’età. L’infezione inoltre colpisce con maggiore severità i pazienti che presentano qualche comorbilità: l’analisi di un campione di 1.453 persone decedute per le quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche evidenzia che il 3,5% non aveva, al momento della diagnosi di positività, alcuna patologia pre-esistente; il 14,8% presentava una patologia, il 20,7% presentava due patologie, il 61% presentava tre o più patologie. Tra le patologie pregresse più frequentemente osservate nei pazienti deceduti, il 69,9% soffriva di ipertensione, il 31,8% di diabete di tipo 2, il 28% di Cardiopatia ischemica, il 23,1% di insufficienza renale cronica, il 22,6% di fibrillazione atriale, il 17,6% di BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva).

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