Mancini – Rinnovo di contratto con il desiderio di vittoria

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Roberto Mancini rinnova con la nazionale fino al 2026 e continua la strada per la conquista di un trofeo. Il Ct della nazionale: “Sono molto felice

Un commissario per due europei e due mondiali. Il Ct della nazionale italiana Roberto Mancini ha rinnovato il suo contratto fino al 2026. Un prolungamento che vedrà, se non ci sono intoppi, sulla panchina dell’Italia il volto di un allenatore che ha vinto 3 Scudetti, 2 Supercoppe italiane, 4 Coppa Italia, 1 Premier League, 1 Supercoppa d’Inghilterra, 1 FA-Cup e 1 Coppa di Turchia per affrontare al meglio l’Euro 2020, il mondiale in Qatar del 2022, l’Europeo in Germania del 2024 e, infine, il Fifa Word Cup del 2026 in USA-Messico-Canada. Mancini ha commentato il rinnovo con la Federazione tramite un tweet: “Sono molto felice, ringrazio la FIGC e il presidente Gravina. Stiamo cercando di portare avanti un lavoro che ha dato i suoi frutti, il fatto di essere riuscito a mettere insieme una squadra che piace mi dà molta soddisfazione e sono ottimista per il futuro. #Nazionale”.

I frutti del lavoro

Le parole pubblicate su Twitter hanno messo in evidenza la necessità di portare avanti un progetto che nasce dalla disfatta contro la Svezia, post Gianpiero Ventura. Una guida tecnica capace di mettere in chiaro il cambio di passo rispetto a quella precedente e di “portare a casa” record che aiutano l’ambiente. La striscia di imbattibilità da 25 gare, conquistata a seguito della vittoria contro la Lituania (2-0) per la qualificazione del mondiale del 2022, ha permesso a Roberto Mancini di eguagliare Marcello Lippi. Un altro record riguarda la media punti che ha permesso al Ct della nazionale di collocarsi in testa alla classifica all-time con 70 punti conquistati. Infine, con le vittorie delle prime tre giornate di qualificazione per il mondiale in Qatar la nazionale ha mantenuto l’imbattibilità della rete per 605 minuti. La chiave del successo di Roberto Mancini è stato quello di creare un gruppo di giocatori capace di esprimere al meglio le proprie qualità e di proporre un calcio propositivo che cerca di costruire azioni dal basso attraverso un possesso palla per creare gli spazi tra le maglie avversarie e di verticalizzare per i giocatori offensivi. Infatti, questo gioco gli ha permesso di realizzare 68 reti con 28 marcatori diversi. Oltre ad una visione tecnico-tattica, il ct di origine marchigiana è intervenuto su un aspetto mentale per propri giocatori, anche a seguito della forte delusione della gestione Ventura, creando un gruppo, attraverso un mix tra giovani e “vecchi”, compatto e responsabile partendo dai suoi “pezzi” migliori come Insigne (dandogli la numero 10), Donnarumma e Verratti. Un ulteriore elemento del momentaneo successo del Mancio è quello di convocare giocatori utili e spendibili per altri ruoli come Grifo, capace di fare l’ala di entrambi i lati e il trequartista.

Alla conquista del primo successo.

Il completamento finale di un progetto è la piena realizzazione e i suoi successi. Roberto Mancini sa che l’Euro 2020 può essere la consacrazione finale di un primo step di questa esperienza azzurra. Un europeo che vede l’Italia come sede inaugurale della competizione e tutti i pronostici potrebbero essere a favore degli azzurri di Mancini. Infatti nella giornata del 17 maggio 2021, il Ct della Nazionale ha stilato la lista dei preconvocati che daranno il via alla spedizione azzurra, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport i nomi sono: Portieri: Alessio Cragno (Cagliari), Gianluigi Donnarumma (Milan), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino); Difensori: Francesco Acerbi (Lazio), Alessandro Bastoni (Inter), Cristiano Biraghi (Fiorentina), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Alessandro Florenzi (Paris Saint Germain), Manuel Lazzari (Lazio), Gianluca Mancini (Roma), Leonardo Spinazzola (Roma), Rafael Toloi (Atalanta); Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Gaetano Castrovilli (Fiorentina), Bryan Cristante (Roma), Manuel Locatelli (Sassuolo), Lorenzo Pellegrini (Roma), Matteo Pessina (Atalanta), Stefano Sensi (Inter), Marco Verratti (Paris Saint Germain); Attaccanti: Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Juventus), Vincenzo Grifo (Friburgo), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Moise Kean (Paris Saint Germain), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Sassuolo). Il raduno in Sardegna al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula e l’amichevole del 4 giugno contro il San Marino saranno i test decisivi per comprendere al meglio di che pasta sarà fatta l’Italia e per cercare di conquistare un trofeo che manca dal 1968.

Roberto Mancini ha costruito una nazionale consapevole della sua forza, una nazionale amata o quanto meno tenuta in considerazione da tutti gli italiani non solo durante una competizione importante. Il prolungamento di contratto di Mancini è la lapalissiana consapevolezza di essere davanti ad un vero commissario tecnico d’altri tempi. Manca un ultimo tassello in questo puzzle quasi perfetto: la vittoria di un trofeo.

Francesco Abate