Mimmo Carratelli: “Al-Khelaifi vuole passare il turno. Su Cavani…”

Il quotidiano Il Roma, con la penna di Mimmo Carratelli, analizza in chiave tecnica, ma anche romantica la sfida al PSG in programma stasera al San Paolo:
“Ed eccoci ai titolarissimi di Ancelotti, ecco il Napoli che ha spezzato  le reti al Liverpool e al Paris Saint Germain, gli eroi azzurri  d’Europa, la formazione fissa per sopravvivere e domare il gruppo più  ostico della Champions, i fieri oppositori del bieco sorteggio di  Montecarlo quando le mani di Kakà e Diego Forlan pescarono nelle urne  Uefa gli avversari più pericolosi, danarosi e ambiziosi. La delega  europea di Ancelotti agli stessi undici che hanno battuto il Liverpool e  sfiorato l’impresa a Parigi è chiara e suggestiva. Siete il cuore di una  “rosa” competitiva, la punta di diamante di un gruppo affidabile, i  paladini di un Napoli cangiante in Italia per essere sempre più  sorprendente, i predestinati alla sorpresa europea. Siete tutti uguali,  ma qualcuno è più uguale degli altri. L’impresa è alta e avvincente,  stasera, in un San Paolo traboccante di folla. La partitissima con i  francesi non vive solo della suggestione dei campionissimi del ricco  emiro del Qatar Nasser Al-Khelaifi, che compra tutto e di più, un  miliardo di euro investiti nel Psg in sette anni, ma è il match che vale  il passaggio agli ottavi della Champions, chi vince va avanti. Al Napoli  sinora il “salto” è riuscito due volte, con Mazzarri nel 2012 e con  Sarri nel 2017. Ci prova Ancelotti che di Champions se ne intende e  parte avvantaggiato nel confronto col più giovane (45 anni) e inesperto  Thomas Tuchel, il gigantesco tedesco (1,92) che guida il Psg. Lo ha già  messo nel sacco a Parigi. Ma stasera c’è da aspettarsi un’altra squadra  perché Al-Khelaifi avrà urlato ai suoi giocatori milionari di ridurli a  pane e acqua se continuano a far cilecca in Europa dopo avere vinto a  mani basse cinque campionati di Francia, ma incapaci di superare gli  ottavi di Champions, una sola volta approdati ai quarti, tre anni fa,  dissolti dal Barcellona quand’era il Barcellona. E, allora, Mbappé  (costato 180 milioni) e Neymar (222) dovranno darsi una mossa e uscire  dall’ombra profonda della partita di andata. Intanto, la difesa parigina  riguadagna la presenza di Thiago Silva. In porta ci sarà Buffon che è  come avere di fronte una scheggia della vecchia Juve. Il piano di Tuchel  sembra chiaro. Una squadra più forte a centrocampo, dove al Parco dei  Principi il Psg fu fatto a fetta dal Napoli, passando da tre a quattro  presenze dove si fa filtro e nasce il gioco (3-4-3). Tagliando  oltretutto corto a tutto il gossip che perseguita la squadra dell’emiro,  da Verratti automobilista un po’ brillo alle quattro del mattino per le  strade di Parigi, alla “guerra” di Neymar a Cavani e altre amenità  sfuggite alla guida poco tedesca del tedesco Tuchel. Il Napoli, pur  nella formazione azzardata contro l’Empoli, rimessa in piedi con  l’ingresso di Callejon e Allan, venerdì ha fatto un po’ di prove  generali per il match di stasera arretrando e schizzando in contropiede.  Ancelotti si è molto divertito sinora col turn-over più esagerato della  storia del calcio e ora non può più scherzare. Iin campo i solidi noti.  Se le gambe girano, la partita è apertissima. Il Napoli non parte  battuto. Da Parigi avanzando troneggia la corazzata qatariota, ma gli  azzurri non si sentono e non sono inferiori. Il Napoli è più squadra del  Psg. La massima raccomandazione è la concretezza offensiva, aumentata  contro l’Empoli. Più tiri nello specchio della porta sui tiri totali.  Non sarà un bene abbassarsi troppo perché Verratti (che fu rifiutato da  Mazzarri) e Rabiot, il capellone svettante, sanno come venire avanti per  servire i solisti dell’attacco. Sarà una partita di iniziativa e  coraggio in cui è vietato lasciare ai francesi il pallino del gioco  speculando sul contropiede. Bisogna dare battaglia a centrocampo, più  tecnici che fisici gli azzurri, e assillare il Psg sulle corsie esterne  per aprirne la difesa. Insigne e Mertens sapranno rivaleggiare con i  reclamizzati Mbappé e Neymar. Non ne hanno la stessa classe, e neanche i  milioni, ma sono scugnizzi capaci di reggere il confronto. Forse  giocherà Cavani, a riposo nell’ultimo partita di Ligue 1, condizione  fisica non perfetta. Non è Higuain e sarà accolto con simpatia, almeno  all’inizio, poi il Matador rientrerà nei ranghi di avversario da battere  e Ancelotti muoverà i “matadorini” per riuscirci. Cavallo selvaggio  torna per la seconda volta al San Paolo dopo l’amichevole d’agosto di  quattro anni fa che sancì il suo passaggio a Parigi. Un’amichevole e  segnò un gol. Non gli sarà consentito ripetersi. Quel giorno, la difesa  azzurra era composta da Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos e, in porta,  giocò Rafael. La sfida è servita, il risultato è incerto. Di certo c’è  che il Psg non farà una passeggiata a Fuorigrotta. Non conteranno i  petrodollari di Nasser Al-Khelaifi. Allan il guerriero sarà una  frontiera invalicabile. I tre “cicinin”, come li chiamerebbero a Milano,  promettono sorprese. Callejon, Mertens, Insigne, il trio delle  meraviglie non deluderà. Il Napoli non deluderà, guidato dalla forza  serena di Ancelotti. È il big-match dell’anno. Il cuore è uno zingaro e  va, il cuore azzurro nella notte delle stelle.”.

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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