Napoli Juventus 1968. Come Sivori lasciò il Napoli ed il calcio

Omar Sivori abbandonò il calcio dopo una rissa con i giocatori della Juventus

La partita è di quelle che contano. Napoli Juventus da sempre ha avuto un richiamo fortissimo sui tifosi. In campo c’è, forse, il più grande genio del calcio prima di Diego Armando Maradona: Omar Sivori, il Cabezon. Il campione argentino dopo tre scudetti alla Juve era passato nel 1965 al Napoli. Le sue prime due stagioni nei partenopei sono state strepitose. L’arrivo di Sivori, voluto fortemente da Achille Lauro e da Pesaola, fu accolto da migliaia di tifosi increduli (ma niente rispetto all’arrivo di Diego).

Nel terzo anno le cose andarono peggio per Sivori, un infortunio lo tenne quasi tutto il Campionato lontano dal campo. Fu questo che incrinò il rapporto con tutto lo spogliatoio e soprattutto con Pesaola, che lo aveva voluto a Napoli tre anni prima. Nell’estate del 1968 Peaola che aveva ottenuto il secondo posto con il Napoli, pensò di accettare la proposta della Fiorentina e di lasciare il “problema” Sivori a Giuseppe Chiappella. C’è da dire che i tifosi erano rimasti tutti dalla parte di Sivori e aspettavano il suo ritorno in campo, quindi fece bene Pesaola a lasciare il Napoli. Nel 1968-1969 lo stesso campionato che vide l’addio di Sivori, consegnò lo scudetto proprio alla Fiorentina guidata dal petisso, che si tolse così una grande soddisfazione!

Era il 1 dicembre del 1968, ma il Napoli non era più quello dell’anno prima che lo aveva visto secondo nella classifica finale dietro il Milan. Nelle 8 partite precedenti aveva vinto una sola partita, in casa contro il Palermo per 1 – 0 con un gol realizzato proprio da Sivori dopo una lunga assenza.

La partita si mette si mette subito male, al 13′ Pietro Anastasi porta avanti la Juventus, la panchina di Chiappella è seriamente a rischio. In effetti Chappella venne esiliato alla 16ima gara (dopo l’ennesima sconfitta a Verona), salvo poi essere richiamato sulla panchina a 5 gare dal termine a sostituire Egidio Di Costanzo.

Sarà Vincenzo Montefusco a salvare temporaneamente l’allenatore. Al 37′ il Napoli ha ribaltato il risultato ed è sorprendentemente in vantaggio, grazie ad una doppietta del centrocampista napoletano. La doppietta di Montefusco è davvero sorprendente se si considera che in 156 partite con la maglia azzurra il giocatore ha realizzato solo 7 gol!

Comunque, il Napoli è in vantaggio quando accade l’incredibile. Una azione apparentemente innocuo sulla sinistra vede Sivori superare e poi reagire violentemente contro il difensore della Juventus Favalli. L’arbitro, senza esitazione corre da Sivori e lo manda fuori dal campo. Era il 44′ del primo tempo, mancava solo un minuto al riposo, ma esplose la rissa. Furono espulsi, oltre all’argentino, anche Salvadore per la Juventus e Panzanato per il Napoli (durante l’intervallo sarebbe arrivata anche l’espulsione di Chiappella).

La partita sarebbe terminata 2 – 1 per il Napoli, ma il problema sarà quello che accadrà dopo. Sivori viene squalificato per 6 giornate. Effettivamente il talento argentino pagherà più di tutti per quella rissa, forse in virtù della sua reputazione di “piantagrane”. A soli 33 anni Omar Sivori in una celebre conferenza stampa dichiarò che per protestare contro l’ingiustizia ricevuta avrebbe lasciato il calcio e che se ne sarebbe tornato in Argentina.

Così finì la storia napoletana di un grande talento e di un grande amore napoletano. Sivori, però, avrebbe riconquistato il cuore dei tifosi del Napoli. Il primo scudetto del Napoli del 1987 lo vide protagonista quale commentatore della Domenica Sportiva.

Anche Sivori, dunque, a modo suo prese parte alla Festa del 10 maggio del 1987!

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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One thought on “Napoli Juventus 1968. Come Sivori lasciò il Napoli ed il calcio

  1. il sig. Amedeo Gargiulo, essendo molto giovane non ha potuto assistire a quella partita, quindi,non ha fatto altro che riportare gli articoli di stampa sportiva, molto faziose e dalla parte del piu’ forte come ancora oggi succede.
    Riguarda alla espulsione di Sivori, preso di mira, malmenato e preso a calci da favalli, per tutto il tempo che era rimasto in campo, senza che l’arbitro avesse preso qualche provvedimento nei suoi confronti, al punto che Sivori reagi’ e l’arbitro non aspettava altro per cacciarlo. Le cose si complicarono quando intervennero i componenti della squadra rubentina per aggredire Sivori, e Panzanato corse in suo aiuto a difenderlo ma non aggredendo gli avversari, tra questi Salvadore uno dei piu’irruenti cerco il contatto e mise le mani negli occhi di Panzanato , che si trovo’ a sua insaputa espulso senza avere fatto niente e neanche capire chi lo avesse messo le dita negli occhi, e mentre veniva accompagnato verso lo spogliatoio, chiese chiarimenti ad un dirigente del Napoli, che gli spiego’ che era stato espulso anche insieme a Salvadore che proprio in quel momento era accanto a Lui, a questo punto la rabbia di Panzanato gli fece davvero coprire gli occhi, salto’ addosso a Salvatore e lo riempi di botte davanti a tutta la curva che lo applaudi come se avesse segnato una tripletta. Morale della favola, favalli che aveva provocato tutto, non venne neanche ammonito, Salvadore che aveva aggredito Sivori e Panzanato solo 4 giornate, mentre a Sivori 9 giornate e a Panzanato 6 Giornate.
    Come sempre comandava e comanda la rubentus.

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