Oggi riunione per le ipotesi di calendario. Bisogna ripensare il calcio

Serie A

Bellinazzo: cifre diverse? Sicuramente le cifre che gireranno non saranno più dopate. Basti pensare che più del 50% dei 100 trasferimenti più costosi nella storia sono avvenuti dopo il 2017

A  ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, sono intervenuti opinionisti e giornalisti per parlare della ripresa dei campionati di calcio, delle cifre riguardanti i trasferimenti dei giocatori e di altro.

Questi i loro interventi riportati da ForzAzzurri.Net:

Ramazzotti: “Oggi ci sarà una riunione per le varie ipotesi di calendario. Non esistono calciatori più o meno importanti a livello sanitario”

Andrea Ramazzotti, Corriere dello Sport: “Tutto pronto perché si sta lavorando agli ultimi aspetti per poter tornare in campo. La volontà di tutti gli attori – o quasi tutti – è quella di arrivare a ricominciare a giocare, stamattina è in corso una riunione per arrivare ad una sorta di protocollo per le varie leghe, per ricominciare in sicurezza.

L’orientamento è quello di provare a ripartire, oggi alle 15:00 ci sarà una riunione per mostrare le varie ipotesi di calendario che abbiamo già ipotizzato da tempo. Non conosco ovviamente i particolari, ma com’è facilmente intuibile, sarà un protocollo applicabile a tutte le Serie, non esistono giocatori di Serie A o Dilettanti a livello di tutela della salute. E’ chiaro che una società di Serie A può sopportare il costo di determinati esami ed una squadra dilettantistica no. La mia impressione è che riprendere a giocare in Serie C e nella LND è molto complicato.

I costi saranno senza dubbio importanti per una società ed è chiaro che non tutte le società possano sostenerle. Uno degli obiettivi di questo protocollo medico, che io sappia, è quello di stabilire cosa succederà se ci sarà un giocatore positivo. Purtroppo non credo che il rischio si azzererà, in Italia non c’è un contagio 0. Bisogna mettere in preventivo il rischio che quando e se si ricomincerà a giocare, un giocatore potrebbe essere contagiato: l’obiettivo è quello di ripartire senza fermarsi nuovamente.

Cinque cambi? In LegaPro e LND, oltre che il campionato Primavera, è stata introdotta una novità che potrebbe aiutare un numero crescente di Federazioni che si stanno muovendo verso questa soluzione. Risulta che i tempi per l’attuazione non sono biblici, credo che l’IFAB la renderebbe esecutiva per l’inizio di Giugno”.

Neri: “Non possiamo star qui fermi a piangere, dobbiamo guardare alla crisi come un’opportunità. Bisogna ripensare il calcio e salvare questa che è una delle industrie più importanti del nostro paese”

Carlo Neri, presidente Ascoli: “Dall’emergenza deve nascere un’opportunità? Sì, non possiamo fare diversamente, altrimenti ci mettiamo a piangere aspettando che qualcun altro risolva il problema. Se vogliamo mantenere in piedi questo bellissimo sport, bisogna mettere in atto tutti gli accorgimenti per tenerlo in vita.

Ho espresso dei valori, perché il calcio è la terza-quarta industria del Paese, dobbiamo fare in modo che questa grande industria diventi il volano di crescita ed il rafforzamento di questo Paese. In che modo? Il calcio è privo di un modello di business. Non conosco quale altra impresa italiana ha perdite certe a fine anno, nonostante tutti gli investimenti.

Provo ad immaginare un aumento degli spettatori, merchandising, diritti TV, bisognerà agire sui costi. Penso al salary cap per i giocatori e a ripartire da un settore giovanile. Il mio focus è sopratutto sulla Serie B, in Seria A ci sono dinamiche che appartengono ad un mondo a parte. Il calcio della Serie B deve avere dinamiche diverse, parlo di giovani in campo che se vengono imposti a tutte le squadre, con un pochino di freschezza nel campionato, e con la possibilità di farsi le ossa, possono diventare un’opportunità per la Serie B e per il calcio italiano in generale.

Ad Ascoli abbiamo in squadra giovanissimi, freschissimi, uno dei tanti è Scamacchia. Se mettiamo un salary cap, le squadre sono costrette a percorrere sentieri tracciati. Bisogna sostenere non solo le società come aziende, ma anche il campionato che deve essere modello simbiotico del paese. E’ un qualcosa di assolutamente rivoluzionario, ma va fatto.

In Serie B non abbiamo strutture adeguate, certo noi dell’Ascoli abbiamo un grande villaggio, ma non abbiamo abbastanza posti da poter ospitare tutti. Tutte le iniziative che metteremo in campo saranno un compromesso tra ciò che è la salute pubblica e ciò che sono le necessità di una partita di calcio: io ai compromessi non ci sto. E’ vero che il calcio è passione, è business, ma bisognerà giocare solamente in sicurezza. Modulo preferito? Ne ho tanti, ma il problema è uno: che mettiamo la squadra in campo, quando tocchiamo il pallone, la squadra avversaria vuole fare lo stesso”.

Chiariello: “Si parla solo del protocollo di chi va in campo, ma di chi fa vedere cos’accade in campo, chi ne parla?”

Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNuovo: “Oggi si è parlato tanto della bolla. Cos’è? E’ la cosiddetta campana di vetro dentro cui si dovranno immergere tutti i protagonisti del mondo calcio: circa 1.500 persone: 500 atleti, staff, dirigenti, massaggiatori, inservienti.

Dimenticano che in tutto questo, se non c’è la televisione, non si fa niente. Chi aveva pensato che il calcio sarebbe diventato uno sport virtuale senza pubblico, non poteva immaginare di quanto avesse detto la verità.

Ci avviamo ad un calcio senza pubblico e per uso televisione e per farlo ci vogliono squadre di tecnici, di cui nessuno si preoccupa. Nessuno parla dei loro protocolli sanitari che sono importanti quasi più di quelli dei calciatori. Si parla solo del protocollo di chi va in campo, ma di chi fa vedere cos’accade in campo, chi ne parla?”.

Padovan: “Concludere ad ottobre e riprendere nell’anno solare non è un’idea da scartare”

Giancarlo Padovan, giornalista: “Idee più chiare sullo sport altrove? Assolutamente sì, ma è anche vero che – non voglio giustificare nessuno – per la virulenza con cui ha colpito le regioni del Nord Italia, mi sento di concedere qualche precauzione in più a chi ha tergiversato finora.

Per il calcio certamente non è un vantaggio, sono sempre stato per la ripresa, la voglio fortemente, costi quel che costi in termini strutturali, ma vanno conclusi i campionati con le giuste precauzioni. Se l’Italia continua ad essere maglia nera e per caso si dovessero riprendere i campionati, sono per l’opzione Galliani: credo che fermare tutta l’attività e riprendere il campionato 2019/2020 per concluderlo a settembre/ottobre/novembre e riprenderlo nell’anno solare 2021, non sia un’idea da scartare.

E’ comunque meglio che non finire un campionato. Concentrare tutta l’attività sotto il Rubicone – come dice Gravina – credo possa essere una soluzione, ma attenzione perché non esiste una soluzione ovvia che ci metta al riparo dal rischio. Credo che alla fine, isolando 1.500 persone e portandole per 3 mesi in un unico posto, i rischi siano limitati.

Tuttavia è un campionato che finisce un po’ così, con i campi vuoti, potremmo recuperare i diritti televisivi come utenti e come paganti. Il calcio giocato può restituire alle società dei soldi che altrimenti non arrivano, se Sky non paga, qualche società salta. Gli strascichi sono già stati annunciati sia dal presidente del Frosinone che dal presidente del Benevento, se non si finiscono i campionati, queste diffide e questi strascichi possono essere peggio del Coronavirus per il calcio.”.

Bellinazzo: “Le cifre che gireranno non saranno più dopate. L’attenzione all’equilibrio di bilancio conta e quello degli anni scorsi potrà premiare alcune società”

Marco Bellinazzo, Sole24Ore: “Cifre diverse? Sicuramente le cifre che gireranno non saranno più dopate. Basti pensare che più del 50% dei 100 trasferimenti più costosi nella storia sono avvenuti dopo il 2017.

Prima della pandemia era normale vedere il trasferimento di giocatori importanti per cifre colossali, penso anche ai 50 milioni per Lozano. Parliamo di cifre che sono fortemente a rischio per due motivi: per primo ci sarà un fortissimo decadimento dei prezzi, il problema per la Serie A è che in questi anni le plusvalenze erano una cifra incredibile.

Alcuni club facevano acquisti dopo il 30 giugno, di modo da rientrare nel bilancio dell’anno successivo, se si allungherà la stagione è evidente che i bilanci resteranno quelli e che certi movimenti non potranno essere fatti. Sicuramente ci sarà un effetto livellamento, non solo nel calcio italiano. Chi è entrato con le spalle larghe in questa crisi, potrà uscirne meglio, chi era già in difficoltà, avrà un percorso più accidentato.

L’attenzione all’equilibrio di bilancio conta e quello degli anni scorsi potrà premiare alcune società. Se c’è una crisi economica che riduce le possibilità di spesa dei cittadini in tutto il mondo e quindi le paytv hanno meno introiti, bisogna fare nuove valutazioni”.

Chiariello: “I folletti fanno da padroni al mercato azzurro. Il Napoli si è messo in un cul-de-sac”

Umberto Chiariello, giornalista, con il suo EditoNapoli: “Non c’è molto da aggiungere a quanto si è detto sulla vicenda Insigne, tranne che in questo momento sono i due folletti azzurri a monopolizzare il mercato.

Insigne con Raiola lontano dalla sua orbita sembra legarsi a vita con il club della sua Terra, Mertens con la firma che non arriva sembra più distante: se c’è la volontà lo si fa, vuol dire che c’è qualche intoppo. Ogni discorso di mercato per il Napoli, parte dai rinnovi. Finché pende la spada di Damolce sulle multe, il Napoli si è fustigato e legato le mani di sé medesimo. Il Napoli si è messo in un cul-de-sac”.

Serie A

PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE SUL NAPOLI CLICCA QUI

Coronavirus – Come sarà il futuro? I cambiamenti dalla scuola al lavoro fino al commercio

Gabriele Gravina, presidente FIGC: “Giocheremo partite solo nel sud Italia”

CONTENUTI EXTRA

Terremoto magnitudo 3.3 nell’avellinese

Vincenzo Vitiello

Giornalista --- Vice Direttore

View all posts by Vincenzo Vitiello →