Palermo-Napoli: i TOP&FLOP azzurri

Napoli

Come un alpinista che, giunto ad una quota critica,PALERMO-NAPOLI soffre la carenza d’ossigeno, così il Napoli, nella scalata alla vetta del secondo posto, perde improvvisamente la concentrazione e, disorientato, non riesce a mettersi in salvo finendo sotto ad una slavina. D’altronde noi siamo uomini di mare e per nulla abituati alle alture anche se in passato gli azzurri hanno scalato cime ben più elevate. Ma questa volta, ancora una volta, il capocordata Rafa Benitez scivola e con lui tutta la spedizione partenopea. Molti ancora si chiedono se Benitez a fine anno lascerà la panchina azzurra. In realtà il tecnico spagnolo scapperà via da un modo di fare calcio che non ama e che non riesce ad interpretare. Il suo “credo europeo” si imbatte ancora con la pragmaticità italica contro cui le sue scelte tattiche non potranno mai avere buona sorte. Se poi si aggiungono le scelte di lasciare in panchina l’ossatura finora vincente della squadra, ecco che tutti i sogni di scalare la montagna del secondo posto si infrangono mettendo a rischio anche i traguardi più facili da raggiungere.

 

GABBIADINITOP –  Non è semplice, nel disastro del Barbera, trovare il migliore in campo. Paradossalmente ce ne sono due che hanno giocato in maniera decisamente superiore rispetto ai compagni ma che, in entrambi i casi, non sono riusciti a cambiare il verso della gara per le decisioni di Benitez. Il primo è Marek Hamsik, sostituito troppo in fretta nonostante la sua posizione fra le linee palermitane fosse stata fino a quel momento l’unico elemento di pericolosità del Napoli; tutte le azioni più pericolose del primo tempo nascono dai suoi piedi ma poi, dopo lo svantaggio, il centrocampo dei padroni di casa si ricompatta e anche per lo slovacco non è semplice farsi trovare sempre libero. E poi c’è Manolo Gabbiadini, di cui il Napoli sembra proprio non poter far a meno per la verve e i ritmi che riesce ad imprimere. Al di là del gol, infatti, dà una impronta alla manovra offensiva azzurra nonostante non abbia molti palloni giocabili. Gira bene in porta una punizione di De Guzman rendendo meno amaro il risultato. Come altri compagni, sarebbe dovuto scendere in campo dal primo minuto.

 

FLOP – Qui è come sparare sulla Croce Rossa. La lista potrebbeRAFAEL5474 comprendere almeno sette undicesimi dei titolari mandati in campo da Benitez. Una formazione che punta a raggiungere il secondo posto non può, nel nome del turnover, affidarsi contemporaneamente a giocatori che non hanno nel proprio dna calcistico le caratteristiche per garantire la qualità dell’organico. A questi si aggiunge poi la serata poco felice di Albiol, Maggio, Callejon, Strinic, Jorginho e De Guzman, ed ecco che la frittata è fatta! Disastrosa la serata di Britos che mette in evidenza tutti i suoi limiti tecnici e di posizionamento: è sempre insicuro ed ha molte responsabilità sul secondo gol di Vazquez, che guarda da distanza ravvicinata, e, sulla terza rete, si perdende l’inserimento di Rigoni. Ma, a furor di popolo, il flop della nera notte siciliana è, ancora una volta, Rafael Cabral, che con il suo madornale e sciagurato errore, cambia la dinamica dell’incontro a sfavore degli azzurri, facendo saltare tutti i piani di portar via da Palermo l’intera posta in palio. Il portiere brasiliano si lascia sorprendere dal tiro di Lazaar, facendosi trovare fuori posizione, ma ciò che è più grave è che è lentissimo nella reazione senza riuscir a mettere il corpo per respingere la conclusione del terzino dopo il rimbalzo insidioso sul terreno. Impensabile, poi, che potesse far qualcosa di più sulla seconda e terza segnatura dei rosanero.

Massimo Avino

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"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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