Peppe Iannicelli ai microfoni di ForzAzzurri: “Quagliarella? Non sono d’accordo. Sono due le partite emblematiche della stagione. Sul San Paolo…”

iannicelli

Il giornalista Peppe Iannicelli, volto noto dell’emittente Canale 21, ha risposto ad alcune domande della nostra redazione.

Con Peppe Iannicelli abbiamo commentato la stagione appena conclusa e suggerito quali potrebbero essere i ruoli da rinforzare affinchè il Napoli possa essere  protagonista in Europa ed in Serie A.

Stagione chiusa, quale partita rappresenta in modo più nitido il volto del Napoli 18/19?

“Senza dubbio la doppia sfida di campionato con la Juventus credo rappresenti in modo emblematico la stagione del Napoli. La squadra aveva un potenziale importante ma nell’occasione decisiva non è riuscita a dispiegarlo nel modo migliore per episodi, errori dei singoli e per qualche occasione in cui ha dimostrato superficialità. Se si considera inoltre che il distacco al termine della stagione è di 11 punti, cosa sarebbe successo se il Napoli avesse vinto anziché perso gli scontri diretti con la Juve? Sarebbe stato Scudetto.”

Secondo il suo parere quale sarà il modulo che adotterà Ancelotti l’anno prossimo?

“Il modulo col quale giocherà il Napoli l’anno prossimo è ancora difficile da definire. Bisognerà attendere naturalmente quelli che saranno gli effettivi movimenti di mercato, sia in ingresso che in uscita. Credo che Ancelotti cercherà di potenziare le corsie esterne, di aumentare la qualità della cabina di regia e contestualmente la profondità delle opzioni dell’organico. Uno dei problemi di questa stagione è stato che il Napoli, nel momento decisivo, si è  trovato a corto di uomini. L’infortunio di Albiol ha privato Koulibaly di un perno fondamentale per la difesa azzurra. Inoltre si sono susseguiti la cessione di Hamsik, il prestito di Rog e l’infortunio di Diawara. Scongiurare il ripetersi di questa situazione penso sia una priorità per Ancelotti ed per il Napoli.” 

La prossima stagione vedremo, come sostengono in tanti, il primo vero Napoli di Ancelotti?

“No, l’abbiamo già visto quest’anno. La stagione appena conclusa non credo sia stata di transizione. E’ stato un anno nel quale Ancelotti ha saputo ottenere importanti risultati. Ha centrato dei target significativi come ad esempio mantenere la posizione della passata stagione, seppure con un campionato meno coinvolgente per tensione emotiva rispetto all’ultimo Sarri. Ha migliorato il piazzamento in Europa, i quarti di finale di Europa League sono tutt’altro che disprezzabili. A mio giudizio l’unica pecca è stata la gestione della Coppa Italia, la sconfitta con il Milan è incomprensibile. Ancelotti ha saputo in qualche misura  verificare tutto l’organico a disposizione al fine di sciogliere i dubbi sul rendimento di alcuni calciatori. Così facendo sarà più facile aggiungere pedine importanti e liberarsi di quelle che non sono coerenti con il progetto. E’ stata costruita una base positiva sulla quale fare bene così che l’anno prossimo si possano raggiungere traguardi importanti e magari cominciare ad alzare al cielo qualche trofeo.”

Se fosse in ADL cosa farebbe per riempire di nuovo il San Paolo?

“Il San Paolo si riempirà nuovamente quando il Napoli lotterà per gli obiettivi stagionali. Bisogna essere anche molto realistici e pragmatici, la visione del calcio sta cambiando. La televisione – continua Peppe Iannicelli – è molto più comoda e permette di vedere dettagli che allo stadio sono assolutamente incomprensibili. E’ chiaro che quella dello stadio deve essere un’esperienza emozionante e gratificante. L’emozione si raggiunge innanzitutto attraverso l’infrastruttura quindi con un impianto comodo, dal facile accesso, parcheggi comodi e legali. Magari anche con la possibilità di avere del ristoro. Naturalmente dipende anche dalla partita che va in scena: se il Napoli avesse dovuto contendere all’Empoli all’ultimo aggiornata il quarto posto che valeva la Champions League, ieri sera ci sarebbero stati ieri sera al San Paolo i 70.000 che c’erano a San Siro. Ci sarebbe inoltre da chiedersi se i tifosi del Napoli sarebbero stati felici di conquistare la Champions all’ultimo assalto e magari vederla sfumare per una traversa. Quando si parla di emozioni bisogna tener conto anche di queste cose. Il Napoli ha chiuso la pratica Champions con due mesi di anticipo, è chiaro che l’attenzione sia scemata.”

Quagliarella potrebbe tornare al Napoli, ADL si è sbilanciato come mai in precedenza. Pensa che sarebbe un ritorno positivo?

“Sul ritorno di Quagliarella non solo d’accordo, credo che la vicenda agonistica di Quagliarella possa concludersi altrove. Penserei a lui magari per un incarico nel settore giovanile, nei quadri tecnici del Napoli, una volta appese le scarpette al chiodo. Ci tengo a ricordare che ha subito insulti e minacce infamanti da parte di sedicenti tifosi del Napoli per il suo passaggio alla Juventus. Questi eventi hanno il loro peso e credo che debbano far riflettere anche chi poi s’abbandona ad oscenità irriferibili. Per Quagliarella è andata malissimo, peggio ancora è andata ad Higuain e per giunta c’è qualcuno che ha già preparato gli insulti da riservare a Sarri ove mai dovesse accasarsi con i bianconeri. Questo approccio alle questioni non mi piace sinceramente.” 

Da uno a dieci, ADL quanto è realmente intenzionato a vendere il Napoli?

“Questo è un quesito che andrebbe rivolto a De Laurentiis. Ho la sensazione che l’offerta di 900 milioni per la cessione del Napoli, anche per le modalità abbastanza pittoresche, sia assolutamente infondata. Quello che invece è reale, è che un’ importante agenzia di rating che fa valutazioni sulle proprietà e sugli andamenti economici sta monitorando il Napoli. L’obiettivo è cercare di definire un valore reale. Ritengo che il Napoli oggi, ad occhio e croce, milioncino in più o in meno, possa valere una cifra superiore ai 400 milioni di euro. Chiaramente – conclude Peppe Iannicelli – se a stabilirlo è una certificazione internazionale, il tutto può essere utile per poter pensare ad una quotazione in borsa oppure all’acquisizione di nuovi soci.” 

Mario Scala

 

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