QUESTIONE DI MODULI: Massima attenzione alle palle inattive ed alla velocità del Papu Gomez e tanta personalità per imporre subito il nostro gioco

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Sarà il Napoli, di scena sul campo ostico ed ostile dell’atalanta, a chiudere la quattordicesima giornata del campionato di serie A. Questa sfida arriva in un momento topico del campionato, con la juve vittoriosa anche a Firenze che sembra non volersi fermare mai. Tocca al Napoli cercare a tutti i costi una vittoria che possa mantenere vivo l’interesse su questo campionato. Gli uomini di Ancelotti, reduci dalla vittoriosa gara di Champions contro la Stella Rossa, appaiono determinati ed in un buon momento di forma. Dicevamo dell’atalanta, squadra ostica, molto fisica e che riesce a dare il meglio proprio nelle partite contro le grandi. Lo schieramento dei bergamaschi sarà quello classico, ossia un 3-4-2-1 che in fase difensiva si trasforma in un 5-3-2 molto arroccato e sempre pronto alle ripartenze veloci. Potrebbe pesare l’assenza di Ilicic, fermato per due turni dal giudice sportivo, anche perché l’ex Fiorentina era in gran forma. I maggiori pericoli per gli azzurri arriveranno, con ogni probabilità, proprio dalle ripartenze in particolare del Papu Gomez. Da non sottovalutare la capacità della squadra di Gasperini di sfruttare le palle da fermo. I bergamaschi hanno segnato molti gol su calci d’angolo e punizioni dal limite, spesso con i difensori. Proprio i bergamaschi infatti sono primi per gol segnati dai difensori. Sarà pertanto determinante l’attenzione in fase difensiva da parte degli azzurri proprio sulle palle inattive, aspetto questo nel quale il Napoli è molto migliorato nelle ultime settimane. Gli azzurri come sempre proveranno a far propria la gara imponendo il loro gioco. Il 4-4-2 con cui Ancelotti schiererà i suoi uomini vedrà probabilmente l’impiego dei piccoletti in avanti con Milik ancora in panchina. A centrocampo dovrebbero agire Hamsik e Allan centrali con Fabian Ruiz e Callejon esterni. Come spesso accade la partita si giocherà proprio sulla capacità del pacchetto di centrocampo di rimanere compatti e di riuscire a soffocare sul nascere le ripartenze avversarie. L’ultimo aspetto su cui bisogna purtroppo soffermarsi ha poco a che vedere con la tattica e tanto con la civiltà spesso calpestata nello stadio di Bergamo. L’augurio è quello di non sentire i soliti cori razzisti e i buuu “dedicati” ai giocatori avversari di colore e soprattutto dispiace sentire uomini di calcio come Gasperini oggi ed Allegri nel recente passato sminuire o fingere di non sentire queste dimostrazioni di povertà intellettuale…

Lorenzo Traettino