QUESTIONE DI MODULI – La chiave tattita di Napoli-Verona

QUESTIONE DI MODULI

La chiave tattica di Napoli-Verona

Napoli-Verona è il match degli azzurri per la 32esima giornata di Serie A. La squadra di Sarri, orfana di Gonzalo Higuain appiedato da Tosel, vuole riprendere il cammino dove lo aveva lasciato prima della sosta. Il Verona di Delneri arriva al San Paolo con le ultime speranze di salvezza. Questi i temi tattici della gara:

VERONA – All’andata ci volle un gol di Insigne nel finale per sbloccare una gara che l’ex tecnico Mandorlini giocò schierando undici uomini dietro la linea della palla. E da anni, – anche quest’anno in Coppa Italia -, l’Hellas sistematicamente perde al San Paolo, con ricche goleade in favore degli azzurri. Il Verona di Luigi Delneri sembra avere, invece, meno propensione a prendere gol. Blindare la difesa, tallone d’Achille in tutto il ciclo Mandorlini, è stato l’obiettivo principale del tecnico friulano, uno per cui la fase difensiva ha sempre avuto un ruolo preponderante; rigorosamente a quattro, alta fin quasi alla linea di metà campo: La difesa deve disimpegnarsi da sola: se portiamo il centrocampo sulla linea difensiva, non riusciamo più a uscire”. Queste le prime dichiarazioni del tecnico subito dopo aver assunto il comando sulla panchina dei veneti. A Bologna il tecnico friulano, complice le defezioni, ha cambiato modulo virando sul 4-2-3-1. Il sacrificato eccellente è stato Luca Toni, con il quale si è aperto un vero e proprio caso nell’ambiente scaligero. Ionita è l’uomo chiave del Verona, il centrocampista si inserisce e serve i compagni con regolarità riuscendo spesso a trovare il corridoio giusto. L’Hellas cercherà di sfruttare soprattutto la difesa altissima del Napoli.

NAPOLI – Prima gara senza il proprio bomber principe per gli azzurri. Sarri ha chiesto ai suoi calciatori di “travestirsi” da Higuain. Non ci si può aspettare, infatti, che sia il solo Manolo Gabbiadini a fare le veci del Pipita. Servono i gol di coloro che fin qui sono rimasti a secco o hanno medie realizzative inferiori rispetto alle passate stagioni. Uno su tutti, Callejon. Spazio quindi agli inserimenti ed alle scorribande dell’esterno spagnolo, che cercherà più tagli verso la porta avversaria avendo come collega di reparto un attaccante con caratteristiche diverse rispetto a quelle del Pipita. Trai pali, molto probabilmente, rientrerà Pepe Reina, ridando a Maurizio Sarri l’apporto in fase di impostazione mancato ad Udine domenica scorsa, a cui vanno aggiunte le qualità carismatiche dello spagnolo. Al Dacia Arena, infatti, il reparto arretrato ha commesso gli stessi errori visti durante la passata stagione. Alla difesa azzurra è mancata quella sicurezza che solo il numero uno spagnolo riesce a dare. Sull’out sinistro, a causa della squalifica di Mertens, solo Insigne è sicuro del posto da titolare, Ghoulam ed Hamsik, apparsi visibilmente sotto tono ad Udine, potrebbero lasciare spazio a Strinic e David Lopez, spostando, in tal caso, il baricentro delle manovre azzurre verso destra.

Carmine Gallucci

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360 gradi è l'angolazione minima con cui osservo il mondo. Twitter: @CarmineGallucci

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