TATTICAMENTE PARLANDO: Napoli camaleontico che ha sconfitto il Sassuolo proprio grazie ai cambi effettuati nella formazione base.

Il Sassuolo non era squadra da sottovalutare. Veniva a Napoli con credenziali più che lusinghiere a partire dal secondo miglior attacco del campionato dopo quello della juve. Inoltre, avendo messo insieme 13 punti, era terzo in classifica con la possibilità di scavalcarci in caso di vittoria.

Il Napoli, reduce da due sfide con formazioni di primissimo piano, correva il rischio di sottovalutare l’impegno. Magari rischiava anche di pagare qualcosa a livello mentale trattandosi della terza partita in otto giorni. Se poi consideriamo che le avversarie precedenti erano juve e Liverpool allora possiamo meglio comprendere l’insidia di prendere sotto gamba questo impegno.

Tutto ciò ha indotto mister Ancelotti ad effettuare un massiccio turn over, talmente marcato da riuscire ancora una volta a sorprendere tutti! Rispetto alla memorabile partita contro i reds c’erano in campo ben otto titolari diversi. Gli unici confermati sono stati Ospina, Koulibaly ed Albiol.

Altro aspetto importante di questo match l’ennesimo modulo diverso. Cambiando lo spessore dell’avversario è cambiato anche l’atteggiamento della squadra azzurra. Il modulo di base è comunque il 4-4-2 che ci stiamo abituando a vedere dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Questa volta però abbiamo rivisto l’impostazione di Torino – Napoli. In fase d’attacco gli undici schierati da Re Carlo passavano immediatamente ad un 4-2-4 con l’avanzamento di Zielinski che, non a caso, ha avuto la prima palla gol dopo poco più di un minuto di gioco. Proprio sul rilancio successivo all’azione gol di Zielinski è nata la rete del vantaggio partenopeo.

Certo la partita si è messa subito in discesa grazie al gol di Ounas dopo meno di tre minuti. Ma il Napoli ha ampiamente meritato e legittimato l’immediato vantaggio. Nei primi venti minuti gli azzurri hanno creato altre quattro palle gol molto limpide. Solo un pizzico di sfortuna e l’imprecisione sotto rete di Mertens e Zielinski non ci hanno permesso di aumentare il vantaggio. Ad ogni modo il Napoli ha continuato a mostrarsi padrone del campo per tutto il primo tempo senza correre seri pericoli. La chiave tattica della prima frazione di gioco è stata prendere prepotentemente possesso del centrocampo. Da li, appena c’era la possibilità, partivano immediate verticalizzazioni che mettevano in grossa apprensione il Sassuolo.

Ad inizio ripresa gli emiliani hanno effettuato due cambi, inserendo Berardi e Bourabia, che hanno modificato l’inerzia della gara. Per aumentare l’imprevedibilità della linea avanzata Ancelotti ha inserito Insigne per un ottimo Ounas. Pochi minuti dopo, al 56°, è entrato anche Allan, eroe di Champions, al posto di Diawara. Il centrocampista fresco di convocazione con la Guinea pur avendo offerto una prestazione positiva rischiava il secondo giallo. Ancelotti, fiutato il pericolo, non ha esitato un attimo, giustamente, nel procedere col cambio. Nonostante l’inserimento dei due titolari il gioco del Napoli risultava meno scorrevole rispetto al primo tempo. Il Sassuolo è riuscito a rendersi pericoloso in più di una occasione. Oggi però fra i pali avevamo un Ospina in ottima vena che è riuscito a disinnescare tutte le conclusioni dei neroverdi.

Dopo qualche minuto di sofferenza, verosimilmente dovuto alla stanchezza più mentale che fisica, ci ha pensato Insigne. Al 72°, con un gol da cineteca, Lorenzinho ha raddoppiato mettendo la vittoria quasi in cassaforte. Il meritato raddoppio ha ridato tranquillità alla squadra anche se non si vedeva più la brillantezza del primo tempo. Il Napoli è riuscito però a tenere botta ad un avversario sempre più pericoloso e, dopo l’espulsione di Rogerio, ha chiuso la pratica Sassuolo incamerando tre punti fondamentali per restare aggrappati alla juve. Grazie a questa prestazione il Napoli si avvia alla sosta con la tranquillità necessaria a preparare nel modo migliore la trasferta di Udine. Possiamo dire al termine del primo mini ciclo di partite ravvicinate che le cose sono andate abbastanza bene. L’unica nota dolente è la sconfitta di Torino che ci ha relegato a meno 6 punti dalla vetta ma purtroppo su quel campo si sa che bisogna lottare contro tutto e tutti. Tuttavia il campionato è lungo ed il calendario della capolista è sicuramente più complicato rispetto a quello degli azzurri nella seconda parte del girone di andata. Staremo a vedere!

Lorenzo Traettino