Oggi presentiamo Daniele Esposito attaccante classe novantasette, fisico possente e un percorso di crescita che si sviluppa lungo l’“autostrada Avellino – Benevento”.
Nei campionati giovanili ci sono tanti ragazzi che sognano di costruirsi un futuro “radioso”, purtroppo la percentuale di quelli che ci riescono è piuttosto “esigua” e non sempre per la mancanza di talento. Di qui la nostra voglia di raccontare la storia di coloro che sono vicini a “farcela”, uno di questi è Daniele Esposito, prima punta classe novantasette.
La sua carriera inizia nella Scuola Calcio Pasquale Foggia nel 2010 a soli tredici anni, ma non ci mette molto a farsi “notare”, così nella stagione 2011/12 viene scelto dall’Avellino. Tra i Giovanissimi Nazionali irpini viene allenato dal suo primo “papà” calcistico, mister Chiaiese, a cui resterà sempre legato e che ripagherà in quella stagione con undici reti. Punta centrale di un metro e ottantadue centimetri, un vero “ariete” dell’area di rigore, dotato di un potente destro e di un sinistro molto “educato” è il classico centravanti che sa consentire alla squadra di “salire”. Dopo una sola stagione nell’Avellino nel 2012 passa al Lanciano, tra gli Allievi Nazionali A-B e, nonostante sia poco più che quindicenne, non sente il “salto di categoria” realizzando in totale nove reti.
Ma si sa non tutte le stagioni sono fortunate e l’annata 2013/14 per lui sarà “nera” dovendo fare i conti con un “fastidiosissimo” problema al braccio che lo terrà fermo circa tre mesi. Nonostante tutto però il suo “score” di quattro reti in dieci partite fanno si che a Benevento lo portino a casa per giocare nella Berretti sotto la guida di mister Landaida, a soli diciassette anni. Il ragazzo ha coraggio da vendere e in particolare si metterà in mostra nella partita del 15 Novembre contro il “blasonato” Ascoli, segnando un grandissimo gol e contribuendo in maniera “decisiva” al 3-0 finale. L’anno termina con dieci presenze e sette reti che gli valgono la conferma in squadra in questa stagione, anche se ad agosto una forte pubalgia non gli permette di completare la preparazione estiva e rimane lontano dai campi per circa un mese. La sua partenza “ad handicap” lo condiziona all’inizio e deve faticare non poco per riuscire a ritagliarsi spazio in una squadra molto forte ma il suo fisico “esplosivo” e il suo desiderio di “bruciare” le tappe fanno la differenza. Così, rientrato nella seconda metà di settembre, ad oggi vanta già sei presenze da titolare con ben quattro reti, nel 5-1 interno col Messina, nella vittoria in trasferta di Melfi, nella sfortunata sconfitta di Caserta in cui prende anche un clamoroso palo e infine nella splendida vittoria interna contro il Foggia (clicca qui per articolo) dell’ultimo turno.
Il ragazzo continua a impressionare per i suoi numeri da “top player”e per la sua facilità nel trovare la porta, una qualità che potrebbe portarlo, presto, prestissimo a “respirare” l’aria della prima squadra.
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Marco Lepore
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