Andrea Piatto, politico, juventino, ricorda Diego Armando Maradona
Andrea Piatto, è un politico di una città in provincia di Napoli, precisamente Acerra, dove riveste la carica di presidente del Consiglio Comunale.
Piatto, oltre a essere noto per le sue battaglie ambientaliste, spicca anche per la sua fede juventina. Nonostante ciò, ha sempre riscosso tanti consensi (candidato che ha raccolto il maggior numero di voti alle ultime elezioni comunali, ndr), segno che la sua onestà intellettuale fa superare anche ai tifosi partenopei più integralisti questa “insana” passione che, per alcuni, potrebbe suonare come un’offesa.
In un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook, il presidente Piatto, ci ha tenuto a ricordare Diego Armando Maradona e lo fatto con il suo solito stile:
Ero alla Mostra d’Oltremare con Mimmo Pagliara. Poco prima delle 22, termine ultimo per definire le trattative del calciomercato, dall’altoparlante l’annuncio: Maradona è del Napoli.
Mi ero appena diplomato e come premio chiedo a mio padre, metalmeccanico e monoreddito, 500mila lire che utilizzai per alloggiare nell’albergo del ritiro del Napoli a Casteldelpiano, dove già c’era Enzo Muzio.
Tutti si meravigliavano per quella mia scelta. Non Pasquale D’Angelo, che appena mi vide mi disse: tu ami il calcio e mi apostrofò col classico “tu si l’unic juventin ca capisce”.
Trascorsi una settimana unica. La gente fuori al portone dell’albergo ad attendere per una foto, un autografo, e noi dentro, a goderci le partite a biliardino e i gavettoni che Diego faceva a tutti.
Di pomeriggio, intorno alle 17, si formava un tavolo per giocare al tressette: Enzo Muzio litigava di continuo con Ferrario, gli ho visto dare schiaffi dietro la nuca, perchè non giocava la carta che diceva lui.
Alla prima amichevole, con la squadra di casa, Diego fu sostituito dopo 45 minuti da Puzone. Pietro fece un secondo tempo incredibile, i tifosi di casa mi ricordo che domandavano stupiti: “ma sicuro che Maradona non è quello con la maglia numero 16”?
A fine partita Diego tornò in campo per allenarsi sui calci piazzati.
Posizionava la palla poco fuori la lunetta, in linea con il dischetto del rigore. Tirava forte, la palla lambiva il palo sinistro, di fronte a lui, girava intorno alla porta, lambiva anche il palo destro di ritorno e tornava praticamente sui suoi piedi.
Avevo visto già tutto e potevo tornare.
I soldi finirono presto e finì così anche la mia estate.
Stanotte non ho dormito.
Sì, io ho visto davvero Maradona.
E, almeno a me, non ha mai segnato.
A biliardino.
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