Carratelli sul Roma: “Genk squadra più debole del girone. Il Napoli ha tanta qualità in più, stasera è d’obbligo la migliore formazione! Senza i tre punti la delusione sarebbe cocente!”

Insigne

Mimmo Carratelli presenta la sfida Genk-Napoli

Mimmo Carratelli sulle colonne del Roma ha presentato la sfida Genk- Napoli, facendo notare che la squadra belga sia la più debole del girone e quindi un eventuale ko sarebbe distruttivo per la squadra di Carlo Ancelotti:

Si va nel nord-est del Belgio, nella città di Genk, una volta città di miniere, oggi un giardino fiorito e il centro tutto uno shopping. Il Napoli va a giocare la seconda partita del girone Champions dopo avere piegato il Liverpool, puntando a fare risultato contro la squadra delle Fiandre che, al primo giro, è franata a Salisburgo sotto sei gol della formazione austriaca.
Ottimismo? E perché no, mentre la barca va. Anche se la barca azzurra un po’ fila sulle onde, un po’ rimane in bilico sulle creste.
Ma che cos’è questo Napoli di alti e bassi in una stessa partita? Per un’ora giace contro la Juve, per la mezz’ora finale fa faville e per poco non incendia il palazzo bianconero. Per un tempo, contro il Cagliari, ha il cervello sulla luna, nella ripresa si scatena al galoppo. Contro il Brescia fa il contrario: primo tempo spettacolare, secondo tempo di resa e difesa. E, allora, neanche si può parlare di calo fisico se, due volte su tre, il Napoli emerge e sommerge l’avversario alla distanza.
Sarà, allora, per la formazione sempre nuova, per il turn-over accentuato di Ancelotti che toglierebbe alla squadra l’automatismo degli schemi e una personalità definita, rivoluzionando giocatori e settori di gioco da un match all’altro? In Champions non si può scherzare. La qualificazione agli ottavi di finale è a portata di mano dopo avere preso tre punti al Liverpool. Ora basta non sbagliare le partite con le “più piccole”, il Genk stasera, il Salisburgo fra ottobre e novembre.
Stasera, a Genk, è d’obbligo la migliore formazione in campo (senza pensare al Torino). La difesa si ricompone con Meret e Koulibaly, a destra il sorprendente Di Lorenzo, Mario Rui torna a sinistra. A centrocampo molti invocano Elmas. Sarebbe invece Fabian Ruiz il partner di Allan con Callejon da una parte e Insigne quinto a sinistra, un ruolo del 4-4-2 che lo penalizza. E poiché qualche sorpresa Ancelotti deve riservarla sempre, in attacco ci sarebbero addirittura Lozano e Milik e non Mertens e Llorente. Se poi il mellone uscirà bianco, uno sa con chi pigliarsela.
In ogni caso, il Genk sembra l’avversario più debole del girone, però gioca in casa e avrà orgoglio. Sul suo campo va a pieno regime (una sola sconfitta in campionato, tre vittorie). Pare che in partenza non ci sia l’attaccante nigeriano Onuachu alto 2,01, come un cestista della Nba, che sarebbe un bel pericolo nell’area azzurra vulnerabile sul gioco aereo. Al centro dell’attacco giocherebbe Mbwana Samatta della Tanzania, 1,79, tra il giapponese Jun’ya Ito (1,76) e il congolose N’Dongola (1,70), un esotico attacco di piccoletti nel 4-3-3 belga. L’altissimo del Genk è il regista di centrocampo Berge, 1,95, norvegese. La squadra belga potrebbe slittare in Europa League, ma per prendersi il terzo posto dovrà fare punteggio pieno nelle gare casalinghe.
Il Napoli non è d’accordo e ha tanta qualità in più per fare bottino pieno. Diciamo la verità, se il Napoli tornasse dal Belgio senza i tre punti, la delusione sarebbe cocente.

 

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