Coppa delle Alpi 1966

I motivi che mi spingono a scrivere questo articolo sono due: il primo è la voglia di ricordare una vittoria internazionale dopo la sconfitta con il Dnipro che ancora brucia, la seconda è la voglia di ricordare il Petisso che si è spento ieri in un momento di grande successo: il primo trionfo internazionale del Napoli nelle Coppa delle Alpi del 1966. L’allenatore di quel Napoli era proprio Bruno Pesaola. Il Petisso aveva solo 41 anni, ma allenava già il Napoli da due anni, anzi nel 1964 aveva già vinto la Coppa Italia disputando il Campionato di Serie B (unico caso ma verificatosi).
Nella quadra del 1966 militvano campioni del calibro di Antonio Juliano, Gastone Bean, Vincenzo Montefusco, Cané, José Altafini e Omar Sivori, che nel primo campionato di Serie A dopo la promozione dell’anno precedente raggiunse il terzo posto, eguagliando il risultato del 1932-1933 e 1933-1934.

La Coppa delle Alpi è stata una competizione molto singolare (qualcuno ritiene sia alle origini della Mitropa Cup) disputata dal 1960 al 1987. A questa competizione hanno partecipato, ad imitazione della Coppa di Lega Italo-Inglese in cui partecipavano solo squadre italiane ed inglesi, squadre italiane e svizzere. L’Italia vi ha preso parte fino al 1971, poi sostituita da squadre francesi e tedesche. Il Napoli vinse l’edizione del 1966 vincendo tutte e quattro le gare: 4 – 0 al Losanna con tripletta di Altafini e gol di Orlando; 4 – 2 al Basilea con una nuova tripletta di Altafini e gol di Montefusco ; 4 – 2 allo Young Boys con gol di Sivori, Cané, Bean e Gatti; e 3 – 1 al Servette, dopo essere passati in svantaggio gol di Cané, Bean e Montefusco).
Tutte le partite vennero disputate in Svizzera.

Nell’albo d’oro compare questo unico trionfo, ma in realtà dovrebbe esserci anche l’edizione del 1960. In quell’anno si disputarono due competizioni: la Coppa dell’Amicizia (tra 16 squadre delle federazioni italiane e francesi, scelte dalla Lega Calcio) e la Coppa delle Alpi (tra 8 squadre delle federazioni italiane e francesi). In entrambi i casi, però, le due competizioni vinte dalle squadre italiane furono direttamente ritirate dalla Lega Calcio, mentre alle squadre andarono solo delle piccole riproduzioni delle Coppe.

L’edizione del 1966 fu vinta con quattro vittorie e otto punti sulla Juventus di Heriberto Herrera, che giunse seconda insieme al Losanna. Nel’ultima giornata, disputata il 16 giugno del 1966 la Juventus subì una pesante sconfitta con il Losanna per 3 – 0, perdendo l’occasione di raggiungere il Napoli a punteggio pieno. Il 3 – 0 in realtà fu dovuto ad un risultato a tavolino in seguito alle pesanti proteste dei giocatori juventini che sul risultato di 2 – 2 , costrinsero l’arbitro al 29′ del secondo tempo ad interrompere la partita. Il Losanna era andato in vantaggio per 2 – 0 con Hertig e Sturmer, Cinesinho aveva accorciato le distanze per la Juventus al 27′ del primo tempo. All’ 8′ del secondo tempo Traspedini aveva illuso la Juventus portando il risultato sul 2 – 2, senza però riuscire a vincere l’incontro. Le proteste esplosero in seguito alle proteste per la concessione di un calcio di rigore per il Losanna. Per gli incidenti di Zurigo, quattro giocatori della Juventus (Gori, Dell’Omodarme, Castano e Sarti) saranno puniti dalla Lega italiana con l’esclusione a tempo da ogni attività internazionale.

Amedeo Gargiulo

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Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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