Darmian, che con in maglia granata ha collezionato 133 presenze, tornerà a giocare nella città in cui è definitivamente sbocciato come calciatore: “E’ una grande emozione tornare a Torino, qui ho vissuto quattro anni fantastici. La Macedonia è una buona squadra, all’andata stavamo vincendo e controllando la partita, poi abbiamo avuto 20 minuti di black out in cui ci hanno fatto due gol, siamo stati bravi a non disunirci e abbiamo trovato una vittoria importante. Loro venerdì vorranno fare risultato, ma noi stiamo preparando bene la partita e scenderemo in campo per vincere”.
A Manchester divide lo spogliatoio con grandi campioni e non sempre è facile trovare spazio nell’undici titolare: “Ho fatto una scelta e non la rimpiango, come ogni giocatore voglio giocare il più possibile e lavoro durante la settimana per mettere in difficoltà il mister quando deve prendere delle decisioni. Il calcio italiano lo guardo sempre, ci sarà forse l’opportunità di tornare e farò le valutazioni opportune. Se la Premier League è un altro mondo rispetto alla Serie A? No, sono due stili di calcio diversi. La Premier è un campionato più fisico e meno tattico e questo può comportare un gioco più veloce e dinamico”. E le differenze non mancano anche tra Mourinho e Ventura: “Sono due allenatori che curano i dettagli, Ventura forse si concentra di più sull’aspetto tattico e Mourinho su quello gestionale. Sono due grandi tecnici e sono fortunato ad essere allenato da loro”.
Archiviata la sconfitta di settembre con la Spagna (“ma la negatività è stata dipinta soprattutto da fuori, noi all’interno siamo tranquilli”), l’Italia si affiderà ancora una volta a Immobile per proseguire la corsa al Mondiale: “Ciro sta facendo grandi cose, ho giocato con lui un anno, ha grandi qualità e le sta dimostrando tutte. Spero che con i suoi gol possa darci una mano”.