De Laurentiis chiaro: “Sarri? Nessuno sconto sulla clausola, ad Hamsik ho detto di restare. Balotelli mai considerato. Sulla classe arbitrale da Pechino in poi…”

 

 

In un convegno sul Var nell’ambito della manifestazione “Football Leader”, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha dichiarato: “Nel calcio si è quasi tutti Ponzio Pilato, nessuno vuole prendersi le responsabilità, allora viene introdotto il Var, però viene negato alle società di avere dopo qualche ora o qualche giorno gli elementi valutativi in mano in modo da avere un rapporto non conflittuale con gli arbitri. L’arbitro, lo dice il nome stesso, deve essere equidistante, se viene inserito in un’associazione federativa è già un errore perché si dovrà schierare, dovrà votare per l’uno o per l’altro. La classe arbitrale dovrebbe essere assunta, profumatamente pagata, ammonita se è il caso, dalla Lega di Serie A. Credo che la Serie A dovrebbe ingaggiare gli arbitri e se viene istituito un nuovo meccanismo, quello del Var, non si può dire ai club voi non potete guardare nulla. Se è un esperimento dobbiamo discuterne tutti apertamente, perché lasciare sempre la dietrologia, ‘ah ma allora la Juventus ha sempre un rapporto di forza con la classe arbitrale da Pechino in poi e bla bla bla…’. La classe arbitrale con Calciopoli ha avuto un momento buio che vogliamo dimenticare, ma ce l’ha avuto. Per dare un imprinting di trasparenza alla classe arbitrale bisogna togliere il dubbio. Forse dovremo chiuderci intorno a un tavolo con arbitri, società e giocatori e dire: stiliamo un regolamento di cosa è definibile o no con il Var. Dopo non ci saranno più se e ma. Poi nella regia che deve decidere ci vogliono dei tecnici, non arbitri”.

Poi De Laurentiis si è spostato su temi legati al mercato: “Cosa ci manca per diventare un club di livello europeo? Non manca nulla, in Olanda hanno stimato il Napoli secondo per valore dietro alla Juve, ma davanti alle milanesi che per tradizione e fatturato hanno più di noi. Significa che dietro il Napoli c’è tanto lavoro e capacità”. Sull’addio di Sarri: “Retroscena? Non ce ne sono stati, ho comunicato alla stampa e quindi anche a lui ‘tempo scaduto‘. Sono responsabile di un’azienda così particolare, non posso stare a disposizione degli altri, dovrebbe essere il contrario. Ho dato un tempo, poi è scaduto e mi sono mosso. Quanto cresce il Napoli con Ancelotti in Europa? Abbiamo iniziato a collaborare, a Roma e ora dal Canada. Ieri invece di impiegare il tempo per stare nel Consiglio in Lega, sono stato a Castel Volturno dove c’è un cantiere già in piedi ed ho mostrato al figlio e allo staff la struttura, con il mio architetto di fiducia per ridare smalto alla struttura. Abbiamo ragionato col nostro medico, il cuoco, una serie di programmazioni col nuovo gruppo di lavoro per farli lavorare al meglio. La domanda racchiude quella di ‘chi compriamo’. Io non dimenticherò mai quando Conte mi fece la corte per Koulibaly, arrivando fino a 58 milioni col Chelsea. Gli dissi ma che ci faccio con 58 milioni? Il denaro è un mezzo, non un fine, il fine è Koulibaly“.

Su Ancelotti: “Mi auguro che rimanga con noi per altri 10 anni, ma io devo pensare sempre al bene della società, mi muoverò sempre con quella obiettività che non si lascia prendere la mano dall’entusiasmo. Non vi preoccupate, con Carlo faremo quello che dobbiamo fare”.

Sulla clausola di Sarri: “Nessuno mi ha chiamato. Io gli sconti non posso farli ad uno sì e ad uno no, io difendo i miei tifosi! La clausola difende mie scelte, quando le mie scelte non vengono rispettate io modifico un contratto che è bilaterale. Mi chiedi più soldi e mettiamo la clausola, allora la clausola vale se l’hai inserita. Ora non vale più allora? E non mi piace questo concetto in una direzione sola”.

Su Insigne: Ma secondo voi il simbolo è il capitano? Lui è il simbolo dei partenopei, creato in casa, uno che si dispiace quando qualcuno da stadio non è allineato con lui, ma poi recupera, capisce. Per un napoletano non è facile stare a Napoli…”.

Su Hamsik: “Ci siamo visti dopo l’ultima partita nello spogliatoio. Gli ho detto ‘ma dove vai, questa è casa tua!”, poi se lui vuole andare via… Io comunque sconti non ne faccio!“.

Su Balotelli: “Non lo abbiamo preso in considerazione. E’ straordinario, ma prima di tutto dobbiamo capire con Ancelotti durante il ritiro le possibilità del gruppo esistente. Abbiamo tanti giocatori in attacco, non possiamo far torto a chi abbiamo preso e non ha mai giocato nel Napoli. Pensare che l’attacco sia una priorità è un errore, le priorità sono altre”..

Sull’idea Ancelotti: “Con Carlo ci siamo sentiti negli anni ed è un uomo che mi ha dato sempre un senso di serenità. Quando mi chiedeva qualche giocate e gli dicevo no, lui non insisteva come ad esempio Conte. Lui capiva e con grande dolcezza comprendeva. Se è venuto è perchè gli piace la società, la città, la squadra attuale. Non è uno che usa il Napoli per andare poi da altre parti…”.

Fonte calciomercato.com