ESCLUSIVA FA – Arturo Minervini: “L’ossessione di vincere inquina questo sport”

Intervista esclusiva di Arturo Minervini ai microfoni di FA

In esclusiva ai microfoni di FA, il giornalista Arturo Minervini, ha rilasciato un interessante intervista dove ci ha parlato del momento attuale del Napoli e delle vicissitudini del calcio italiano fuori dal campo.

Il Napoli dopo un grande avvio di campionato, nelle ultime giornate sembra aver perso un po’ di smalto anche a causa di una catena di infortuni avvenuti quasi tutti in contemporanea. Quanto ha inciso quest’ultimo aspetto nel rendimento degli azzurri?

“Ha inciso molto, perché questa squadra aveva acquisito delle nuove certezze che sono state sgretolate dall’assenza in contemporanea di troppi elementi chiave. Gli altri sono stati costretti a fare gli straordinari e alla fine hanno pagato la stanchezza.”

Il caso Salernitana sembra essere arrivato all’epilogo, visto che gli verrà concessa una deroga per terminare il campionato. Perché in Italia il calcio non riesce mai a porre soluzione al problema in modo diretto e netto?

“Perchè all’Italia piace risolvere le questioni all’italiana, è diventato non a caso un triste marchio di fabbrica. Nessuno che si assume la responsabilità di prendere decisioni anche scomode e, ancor peggio, nessuna istituzione che riesce a prevenire certe situazioni imbarazzanti.”

Nei giorni scorsi la posizione della Juventus nel caso Suarez è stata archiviata, nonostante Gravina ha sempre dichiarato di monitorare la situazione e valutare sanzioni severe. Finirà allo stesso modo anche nel caso plusvalenze? E perché in ogni situazione poco chiara, c’è sempre la Juventus di mezzo?

“Una delle pagine più tristi della storia recente del nostro calcio. Perché girarsi dall’altra parte, mentre si consumano episodi che tolgono all’intero sistema credibilità, non fa altro che allontanare i tifosi. Non è solo una questione di maglie, purtroppo alla base c’è un modo di concepire lo sport che porta certi club ad assumere comportamenti che con lo sport non hanno nulla a che fare. È l’ossessione di vincere ad ogni costo che inquina lo sport.”

La tua rubrica da Zero a Dieci appassiona tanti lettori, anche perché, ti va dato merito di riuscire a creare sempre contenuti diversi ed originali. Da dove nasce l’idea di creare un contenuto che ha riscosso tanto successo.

“Mentre si guarda la partita ci sono sempre dei momenti più significativi di altri, così alla fine di una gara pensai: perché non fare come nel film di Ligabue? Dare un voto da zero a dieci al percorso fatto in quella gara. Ormai da dodici anni è così per ogni gara del Napoli.”

Nel tuo ultimo libro, Senza Titolo, racconti la storia di personaggi molto diversi tra loro ma con una realtà dove in molti si sono rispecchiati. Cosa hai voluto comunicare ai lettori che hanno avuto il piacere di leggere il tuo racconto?

“La scrittura è un modo per lasciare qualche idea disseminata per la strada, personaggi in cui qualcuno può rispecchiarsi. Senza Titolo racconta quell’incapacità di prendere scelte che non consentono poi di tornare indietro. È un racconto leggero sulla transizione di ragazzi che forse non saranno mai pronti ad essere uomini.”

Elio Di Napoli

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