Esperti e ‘tuttologi’, toglietevi il cappello di fronte a questa Donna!

Antonella LeardiUna volta l’Italia era il paese dei poeti, dei santi e dei navigatori. Oggi è diventato il paese dove tutti hanno la presunzione di sapere più degli altri, dove tutti sono avvocati, magistrati, medici e professori.

Dalla televisione al bar all’angolo della strada la nostra vita è piena di esperti e ‘tuttologi’ che, in men che non si dica, riescono a ricostruire una scena del crimine pure meglio dei carabinieri del RIS.

L’ho sempre detto che i film americani ci stanno rovinando…

L’Italia è diventato il posto dove ognuno vuole entrare nel campo di competenza dell’altro sparando cavolate immonde e dove ‘chi meno sa più parla’.

Intanto, Ciro Esposito è in ospedale e non si è capito se riuscirà recuperare l’uso degli arti inferiori, mentre Gennaro  Fioretti, anche se non è mai stato in pericolo di vita, dovrà subire un delicato intervento.

Due ragazzi feriti gravemente per una partita di calcio, eppure, la scritta “SPEZIALE LIBERO”  e la faccia di Genny ‘a carogna hanno fatto più rumore di 6 colpi di pistola sparati contro degli esseri umani.

Sia chiaro, la scritta sulla maglietta la condanno a prescindere e su questo argomento nemmeno voglio tornarci, ma su tutto quello che si è venuto a creare intorno a questa triste vicenda ci sarebbe tanto da dire. Iniziando, per esempio, dalle tante frottole che sono state raccontate da moltissimi operatori della comunicazione che, senza alcun riscontro oggettivo, hanno sfornato notizie ‘pezzotte’ su Napoli e i napoletani. Ovviamente, ciò ha contribuito a buttare altri quintali di letame sull’immagine e sul buon nome della mia terra.

Non mi piace essere polemico, però, quando si leggono notizie di una certa gravità su uno dei maggiori quotidiani sportivi ti aspetti come minimo che il giorno dopo sia aperta un’inchiesta nei confronti del direttore di quel quotidiano. Mi riferisco all’articolo delle famose 30.000 maglie con la scritta “SPEZIALE LIBERO” già pronte ad essere distribuite e indossate in curva dai supporters napoletani in occasione della gara contro il Cagliari.

Dov’erano le maglie? Io non le ho viste. L’unica cosa che ho visto, anzi che ho letto, è stata una falsa notizia riportata da un giornale che per definizione dovrebbe fare ‘informazione’ e che, invece, non ha fatto altro che screditare un popolo intero.

L’Italia, tanto per continuare il discorso, è diventato il paese dove le sentenze non le pronunciano più i giudici nelle aule dei Tribunali, ma i presunti operatori dell’informazione sui loro giornali e nei finti programmi televisivi.

E intanto, tra dossier, grafici e plastici che si susseguono alla velocità della luce, la verità sugli scontri avvenuti a Roma non la vuole dire nessuno e, cioè, che tre ragazzi che sono stati presi a colpi di pistola per una partita di calcio! Il resto rappresenta solo l’ennesima sconfitta dello Stato italiano.

In tutto questo squallore mediatico fatto di notizie volte solo ad incrementare il clima di tensione che si sta venendo a creare nel belpaese, è proprio dal Quartiere più denigrato d’Italia che si alza una voce che dovrebbe indurre tutti a una profonda e seria riflessione.

Le parole di una donna, la mamma di Ciro Esposito, la SIGNORA Antonella Leardi da Scampia, per quanto belle e profonde andrebbero fatte studiare a scuola: “Odio verso De Santis? Io non conosco l’odio! La rabbia sì, ma non l’odio, e questo vuol dire che ho già perdonato.”

Su queste parole faccio un invito a coloro che hanno fatto della cattiva informazione la loro mission: “signori, toglietevi il cappello di fronte a questa Donna e inchinatevi al cospetto della mia città. Questa è Napoli e, per fortuna, voi non siete napoletani!”

Dario Catapano

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Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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