Toni Iavarone scrive sul momento del Napoli sul suo blog
“Il rischio vero é abituarsi a un campionato senza sussulti; é così il cammino incerto del Napoli (solo tre vittorie nelle ultime dieci partite) che sta sprofondando nei propri imperdonabili errori. Si tratta di topiche di ogni genere, vanno dalla gestione della partita, ai cambi pericolosi, agli errori dei singoli. Se li mettiamo in fila, in ordine d’importanza, viene fuori un quadro a tinte di forte sconforto. Cominciamo dal metodo, che qualcuno chiamerà tattica e qualcun altro strategia. Il Napoli non ha versatilità nell’utilizzo della rosa. Filosofia calcistica che è ormai un braccio di ferro tra Sarri, parte della critica e i tifosi. Già, perché se diamo un’occhiata ai moduli replichiamo il tic antico di Sarri.
Se il “falso nove” si rivela più falso che nove si rimpiange Gabbiadini. Stessa cosa al contrario. Perché non é problema di tattiche, ma di ruoli che nell’emergenza vanno, in parte, rivisti. Gabbiadini ha bisogno di giocare più a destra? Lo si faccia. Magari sacrificando un ormai ansimante Callejon. Le pericolose acrobazie di Sarri si confondo, invece, con la tensione crescente tra tecnico e proprietà. Ed ecco la mossa azzardata che penalizza Gabbiadini (mai una partita per intero) e inguaia Mertens: recidivo, ammonito e squalificato contro l’Inter. Infine il gol segnato dal Sassuolo che per il Napoli significa l’inutile e imbarazzante pari: errore di Hysai, non chiude su Defrei, pur avendo un altro avversario alle spalle. Al Napoli, quindi, non manca solo la prima punta, ma pure il coraggio di saper compiere scelte difficili nella necessità”.