Il migliore ed il peggiore azzurro in Napoli-Juventus

SAN PAOLO 2410Dopo 14 lunghi anni crolla l’imbattibilità interna del Napoli da parte della Juventus, che ottiene la vendetta perfetta beffando “nel solito modo” gli azzurri e conquistando il massimo risultato col minimo sforzo. Infatti i bianconeri, che passeggiano in campo aiutandosi con una fitta trama di passaggi, sono tutt’altro che irresistibili ma vengono agevolati da un primo tempo in cui Rafa Benitez schiera una formazione fin troppo conservativa: così, al termine dei quarantacinque minuti pesano da un lato l’errore madornale di De Guzman sotto porta e, dall’altro, la prodezza di Pogba che spegne i mille colori del San Paolo che avevano salutato Pino Daniele ad inizio gara. Nella ripresa la musica non cambia: Benitez inizia a pescare i jolly dal mazzo ma gioca male le sue carte. L’ingresso in campo di Mertens ravviva la farraginosa manovra degli azzurri e il momentaneo pari di Britos illude tutti che la Juve sia domabile. Ma poi, un inutile fallo dello stesso Britos, con la complicità dei sei arbitri in campo, danno una direzione beffarda a questa gara scialba in cui gli azzurri non hanno coralità di gioco e, quando Allegri inserisce a destra Lichtsteiner, si spegne del tutto l’unica fonte di ispirazione.

Napoli - TorinoTOP – Suo malgrado, il protagonista della serata azzurra, è il solo Dires Mertens che in un tunnel buio porta una flebile luce che sembra un faro accecante nel momento in cui da un suo corner il gambone di Britos. Ma se per il folletto belga è la dimostrazione che il 2015 è iniziato a ritmo di calcio champagne, la sua prestazione è un macigno sulle scelte iniziali del tecnico azzurro che disegna una centrocampo da “Io speriamo che me la cavo”. E in quella zona del campo, l’unico che se la cava, è David Lopez a cui va una menzione speciale per aver annullato Vidal ma anche la raccomandazione che la maglia azzurra è anche coraggio come quello di provarci da fuori area.

FLOP – Nemmeno negli incubi più cupi dei tifosi partenopei HIGUAINci si poteva attendere, nella “madre di tutte le sfide”, un Napoli arrendevole e, soprattutto, il suo trascinatore completamente evanescente ed avulso da qualsiasi tentativo di far male agli avversari. Di certo pesano, come già detto, le scelte del tecnico spagnolo e le prestazioni infruttuose di Hamsik, Callejon, Gabbiadini e Maggio. Ma Gonzalo Higuaìn gioca la sua partita più difficile e brutta: in primis perché fra lui ed i compagni di centrocampo c’è la distesa dell’arido Sahara e poi, la porta avversaria, gli viene nascosta dalla Grande Muraglia issata da Chiellini e Bonucci. Il Pipità ci prova a giocare per la squadra ma la grinta e le idee proprio non affiorano ed all’ultimo respiro a nulla vale un suo lampo con cui si beve gli avversari ma spreca malamente davanti a Buffon il 2-2; prima della mortifera ripartenza dei bianconeri che sancisce purtroppo la fine dell’incontro.

Massimo Avino

"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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