Il Napoli ha vinto, il calcio no. Vogliamo Koulibaly capitano!

Editoriale – L’episodio dei cori nei confronti di Koulibaly fa capire quanto gli italiani siano impreparati per compiere certi passi

Potrei parlare di Lazio-Napoli analizzando con la solita leggerezza gli aspetti salienti della partita. Potrei parlare della gesta di Higuain, Callejon, Insigne & co., ma oggi proprio non ne ho voglia. Contentissimo del risultato, per carità, ma a volte per rendere veramente felice uno sportivo serve qualcosa in più di una vittoria.

La partita dell’altra sera ha lasciato l’amaro in bocca non solo a me, ma anche a tante persone che, indipendentemente dalla fede calcistica, amano lo sport e i valori di cui si fa portatore.

Lo spettacolo che è andato in scena all’Olimpico è stato indegno non soltanto per i tifosi laziali, ma per l’intero movimento calcio che, per l’ennesima volta, ha dimostrato quanto infimo sia il livello dell’italiano medio che regolarmente riempie i settori popolari di alcuni stadi. In questo momento storico in cui nel ‘belpaese’ si sta discutendo di unioni civili, di adozioni gay e di argomenti delicati che di base presupporrebbero una adeguata apertura mentale oltre a una buona dose di rispetto e di conoscenza dei fondamentali diritti di chi da sempre viene definito ‘diverso’, ecco che l’ignoranza e l’intolleranza italica si sono manifestati con tutta la loro prepotenza. L’ignoranza e l’intolleranza italica hanno dato l’ennesima prova di quanto buona parte del nostro paese sia ancora profondamente impreparata e inadeguata ad affrontare certi cambiamenti.

Sospendere per diversi minuti una partita di calcio per il fatto che la curva dei tifosi laziali abbia sommerso di ‘buuuuuu’ il calciatore di colore del Napoli, Kalidou Koulibaly, è stata roba da terzo mondo! Allo stesso modo è roba da paesi sottosviluppati cantare, ogni sacrosanta domenica, all’indirizzo dei napoletani cori come “Oh Vesuvio lavali col fuoco”, “colerosi” e altre simpatiche strofe composte da tifosi sicuramente molto fantasiosi.

Signori, siamo nel 2016 e cose del genere dovrebbero appartenere al medioevo!

A proposito di cori e di partita, mi duole ammetterlo, ma io non sono di quelli che considera l’arbitro Irrati un coraggioso per aver sospeso la gara. Il signor Irrati ha fatto semplicemente il suo dovere, quello che dovrebbe fare ogni persona civile e intellettualmente onesta nell’esercizio delle proprie funzioni.

Scusate se sto divagando, se da un argomento leggero come il calcio sto sconfinando in altri più pallosi e impopolari, ma mai come in questo momento un avvenimento riconducibile a una partita di pallone può aiutarci a capire il marciume e l’ipocrisia che affligge la nostra società.

Ipocrisia, sì. Certi episodi fanno chiaramente capire come l’Italia non sia pronta a fare i conti con il futuro. Come si può avere fiducia in un paese che a parole si proclama civile ma che nei fatti considera una persona di colore al pari di una scimmia? Come è solamente pensabile parlare di “la Repubblica, una e indivisibile…” quando tutte le domeniche dagli spalti degli stadi di mezza Italia (soprattutto al nord) si assiste a un vero e proprio stupro delle fondamentali leggi che dovrebbero regolare questo sciagurato paese? Augurarsi lo sterminio di un popolo intero invocando l’eruzione di un vulcano o considerare i propri connazionali al pari di stranieri non è semplice sfottò, ma puro odio.

È tutto molto strano! Perché le nostre leggi condannano questi episodi e le Istituzioni no? L’arbitro Irrati (per quanto possa fregargliene) godrà di tutto il mio rispetto, ma ha applicato semplicemente una regola che esiste da tempo e che nessuno aveva avuto il buon senso (chiamatelo coraggio se vi pare…) di attendere fino a quel momento. Per quale motivo? Perché l’Italia continua ad essere il paese dei “due pesi e due misure”? Bah…

Fatto sta che il Napoli ha vinto, ma il calcio no! La nostra squadra sta dando un vero segnale di svolta in ambiente da tempo malato e, forse, questo dà fastidio. In Italia certi equilibri non si toccano altrimenti si diventa antipatici.

A questo punto, sarebbe bello se i calciatori del Napoli in occasione delle prossime gare affidassero la fascia di capitano a Koulibaly.

Sai che goduria veder trionfare in un paese fondamentalmente razzista la squadra di una città di ‘NapoleCani Colerosi’ capitanata, per giunta, da uno ‘sporco negro’?!?

NOI VOGLIAMO KOULIBALY CAPITANO!

Dario Catapano

direttore@forzazzurri.net

Dario Catapano

Laureato in giurisprudenza e giornalista dal Febbraio 2014. Nelle cose che faccio ci metto il cuore...e la faccia! Facebook: https://www.facebook.com/dario.catapano1 Twitter: @DarioCatapano

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