“Il San Paolo è un cesso, mi vergogno”

Scontro totale tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente Aurelio De Laurentiis. Il motivo del contendere è la ristrutturazione dello stadio San Paolo. La temperatura è tornata bollente.

Il primo cittadino non è soddisfatto dell’investimento del club azzurro (circa 20 milioni di euro), il patron del Napoli lo accusa di tradimento e minaccia di traslocare altrove: “Mi auguro sia tutto un malinteso. Ho letto le sue dichiarazioni e sono basito, perplesso e spaesato. Abbiamo trovato un accordo a gennaio nel mio ufficio. Gli ho spiegato che avrei messo a disposizione venti milioni di euro per lo stadio e gli ho letto i trenta punti per la ristrutturazione. Abbiamo rispettato tutte le scadenze: entro il 15 luglio abbiamo consegnato lo studio di fattibilità dell’architetto Zavanella ed entro il 31 luglio pure il piano economico finanziario. Adesso il Comune ha 90 giorni di tempo per valutarlo: se dice sì, dovremo presentare il progetto definitivo alla fine di febbraio. Il progetto è di ampio respiro: oltre ai 20 milioni, ho previsto anche la ristrutturazione di Piazzale Tecchio che sarebbe dovuta diventare una zona pedonale con la costruzione di un centro commerciale. Ho già individuato degli imprenditori. Sarei stato un catalizzatore di nuove forze”.

Ma la posizione di de Magistris potrebbe rimettere tutto in discussione. E il sindaco non fa passi indietro. Anzi attacca: “Con venti milioni non andiamo da nessuna parte – ribadisce alla fine del consiglio comunale in cui si doveva discutere proprio dello stadio San Paolo rispondendo proprio a De Laurentiis –  Lo stadio costa molto di più. Una decisione va presa prima o poi: mi preoccupa il tema della copertura economica. Attenzione bisogna arrivare a una soluzione in un tempo ragionevole, perché se qualcuno aspetta le elezioni si sbaglia. Io non voglio arrivare a quel punto lì”. E il sindaco ripete con forza: “Senza coperture economiche lo stadio ce lo facciamo noi, da soli, coi soldi pubblici”.

De Laurentiis non accetta il gioco al rialzo: “Non capisco questo voltafaccia del sindaco-  insiste De Laurentiis –  Mi sento tradito. C’è l’impegno morale di concedermi una convenzione ponte durante il periodo di transizione e adesso vengo a sapere che il Consiglio Comunale deve decidere. Ma cosa mi stanno dando? Il San Paolo è un grande cesso. Dovrebbero darmelo gratis. Io mi vergogno di giocare in questo stadio e di ospitare squadre importanti. Dovrei spiegare ai nostri ospiti che la manutenzione è a carico del Comune. L’altro giorno Andrea Agnelli era spaesato. Il Comune ha interpellato la Coni Servizi che è stata chiara: il canone di fitto non dovrebbe essere superiore ai 550mila euro per le condizioni in cui versa l’impianto.  Abbiamo portato in alto l’immagine di Napoli quando c’erano tanti problemi tra cui l’immondizia e adesso devo ascoltare certe cose: è assurdo. Con questo clima io dovrei investire a gennaio 20-30 milioni di euro per i giocatori? Mi fanno venire voglia di venderli tutti i giocatori”.

De  Laurentiis è pronto alla rottura: “Se entro il 31 ottobre non ho la convenzione, il 2 novembre dichiaro con mio sommo dispiacere il de profundis del San Paolo e mi costruisco lo stadio da un’altra parte rispettando il progetto di Zavanella. Sono convinto che troverei il terreno in un attimo. Altrimenti ci pensi de Magistris. Abbiamo un problema molto serio in Italia: i sindaci non sono dei tecnici. Vedete anche cosa sta combinando Marino. Cosa volete che ne sappia un medico chirurgo dell’amministrazione di una città? Roma è un cesso”. Intanto il consiglio comunale in cui si doveva discutere proprio della delibera sullo stadio San Paolo viene sospeso per mancanza di numero legale. Ma de Magistris su questo minimizza: “Non è un dato politico, molti consiglieri erano assenti per problemi personali”

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Fonte: Repubblica

 

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Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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