La mia storia vissuta tra Napoli e Bologna

La mia rubrica: “Tasselli di storia napoletana

L’articolo di oggi è un po’ diverso dal solito. Credo sia mio dovere di presentarmi ai miei lettori e chiarire quella che per alcuni potrebbe sembrare una anomalia.­­­ Chi è andato a sbirciare in fondo alla pagina avrà notato che curo due rubriche: una per la storia di Napoli e del Napoli intitolata “Tasselli di Storia Napoletana” cominciata nel 2014 con il ricordo della famosa partita Napoli Perugia 0 – 1 del 1981. Grazie a questa rubrica assegnatami dalla redazione di Forzazzurri.net nel 2017 sono diventato giornalista pubblicista.
Inutile dirlo che è stato una grande gioia diventare giornalista raccontando ciò che mi appassionava, cioè la storia napoletana. Questa, però, a dire il vero è anche costellata di eventi sportivamente drammatici, proprio come quelli della partita Napoli Perugia del 1981.

Una seconda rubrica
Da questa estate ho cominciato anche una seconda rubrica su una seconda testata giornalistica 1000cuorirossoblu, in cui racconto episodi legati alla storia del Bologna. La rubrica si chiama “SINE QUA NON, siamo qua noi”, celebre frase attribuita al Presidente Renato Dall’Ara.
Come è possibile raccontare la storia di due squadre e di due città?
Ecco qui subentra la mia storia: ero un ragazzo di 11 anni e piansi come mai avevo fatto per la prima retrocessione della storia del Bologna in Serie B. Sì ero un napoletano tifoso del Bologna. Nel quartiere Arenaccia tutti mi conoscevano semplicemente come il “bolognese”, anche se a Bologna non c’ero mai stato. Mi ero innamorato delle maglie rossoblu. Ricordo esattamente anche il momento in cui questo avvenne: era il 5 ottobre del 1980 e il Bologna vinse in trasferta al Comunale di Torino per 1 – 0 contro la Juventus con un rigore nel finale di Adelmo Paris. In quel periodo il mio idolo era l’attaccante brasiliano Eneas e l’anno successivo il diciassettenne Roberto Mancini divenne il mio giocatore preferito. Ho seguito sempre con grande affetto tutta la carriera sportiva di Roberto Mancini. In proposito mi ricordo la grande festa del 2014 per la vittoria della Premier sulla panchina del Manchester City.

E il Napoli? Certo l’arrivo di Diego Armando Maradona al Napoli destabilizzò un po’ il mio equilibrio di tifoso e la prima partita in cui ebbi veramente difficoltà a scegliere per chi fare il tifo fu il 22 aprile del 1990 quando proprio a Bologna il Napoli conquistava il suo secondo scudetto. Erano passati esattamente 10 anni dalla partita Juventus Bologna del 1980; ormai, non potrei negarlo, il Napoli nel mio cuore era diventato più importante del Bologna.
Passarono altri 10 anni nel gennaio dell’anno 2000 ci fu una nuova svolta nella mia vita, mi trasferii a Bologna. Ero partito da Napoli per Reggio Emilia nel settembre 1999, ma poi per motivi insieme lavorativi e affettivi mi trasferii a Bologna.
Una carissima amica, conoscendo la mia passione per entrambe le maglie e le città ha realizzato un disegno che racchiude perfettamente il mio modo di essere.
Per questa ragione da questo articolo utilizzerò questo disegno per rappresentare la copertina della mia rubrica. La stessa spiegazione ho dato in un articolo nella rubrica “SINE QUA NON, siamo qua noi”. Chi volesse leggerla e seguire entrambe le rubriche mi regalerebbe una grandissima gioia, perché così potrebbe veramente comprendere la mia storia vissuta tra Napoli e Bologna.

Amedeo Gargiulo

Amedeo Gargiulo

Laureato in Lettere Moderne alla Federico II di Napoli nel 1997. Seconda Laurea in Storia all'Alma Mater di Bologna nel 2012. È insegnante di Lingua e Letteratura Italiana nella Scuola secondaria di secondo grado dal 2007. È giornalista pubblicista dal 2017. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo storico: "Κύμη (Cuma)" Azeta Fastpress. Si occupa di due rubriche sulla storia del Calcio: "Tasselli di storia napoletana" per Forzazzurri.net e "SINE QUA NON, siamo qui noi" per 1000CuoriRossoblu. È Presidente della Associazione Culturale Enciclomedia ODV.

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