Pandora Papers – I movimenti finanziari illeciti del calcio italiano

pandora papers

Nell’indagine investigativa sui Pandora Papers anche il mondo del calcio italiano sembra essere coinvolto

Un’indagine che scuote il calcio: Pandora Papers. La stagione calcistica è cominciata da un po’, top e flop sembrano già delinearsi e il fiume di notizie che scorre nel mondo del pallone sembra non avere mai una fine. Un consorzio giornalistico investigativo internazionale decide di indagare su una serie di documenti che svelano beni registrati in società offshore. I personaggi coinvolti sono tantissimi e sembrano aumentare ogni giorno, 35 leader mondiali e centinaia di personalità pubbliche hanno utilizzato queste società per evadere milioni di euro al fisco del proprio paese di appartenenza. I nomi emersi sono tantissimi si parla di Tony Blair a Monica Bellucci, passando per il re di Giordania Abdullah II a Presidenti di paesi come Ucraina, Ecuador e Cile. In questo mare d’indagini anche personaggi del mondo del calcio italiano sono sotto inchiesta.

Re Carlo e i Pandora Papers

L’attuale allenatore del Real Madrid è nel mirino del fisco spagnolo, che con l’accusa di aver omesso di dichiarare i compensi ricevuti in Spagna tra il 2014 e 2015, gli ha sequestrato 1,4 milioni di euro. Da questa indagine sembra essere emersa la ragnatela di società offshore che fanno capo ad Ancelotti che, come viene riportato da Il Fatto Quotidiano, gli avrebbero permesso di far “sparire” 25 milioni di euro derivanti dai diritti d’immagine dell’allenatore.

La ragnatela di Zenga

Quella che sembra essere una macchina perfetta è quella di Walter Zenga. L’ex portierone dell’Inter e della Nazionale italiana ha attualmente la residenza negli Emirati Arabi e questo gli ha permesso, grazia alla sua Rawasawa Trust, di poter effettuare diverse operazioni finanziarie e di trasferire la gestione dei suoi beni al trust. Tra le diverse operazioni che sono emerse c’è anche un versamento di 260 mila euro per ristrutturare la sua casa a Dubai.

Il procuratore

Non poteva mancare il re del calciomercato internazionale: Mino Raiola. Diverse società da Londra, passando per Montecarlo, fino ad arrivare alle isole Vergini Britanniche registrano come amministratore il suo nome e cognome. La Gama Advisery e Gladiator overseas, sotto il controllo di Raiola dal 2017, gli hanno permesso la gestione della ragnatela finanziaria e dei movimenti di capitale del procuratore e questo viene certificato, secondo quanto riportato dalle indagini, dalla documentazione presso il domicilio del procuratore a Montecarlo.

Gli eroi dell’europeo

Nelle carte dei Pandora Papers non sono mancati nemmeno i vincitori di Euro2020. Roberto Mancini e Gianluca Vialli sono i nomi che sono emersi da questa indagine investigativa internazionale. L’allenatore azzurro sembra controllare la società Basian Asset Holdings con sede nelle Isole Vergini Britanniche, la quale ha acquistato un aereo Piaggio di 7 milioni di euro. Dalle ricerche emerse, nel 2009, arriva un prestito di 3,5 milioni per una società di Zurigo, che ottiene il velivolo.  Lo stesso anno in cui Mancini ottiene lo Scudo fiscale, voluto da Tremonti, che permetteva la non punibilità dei reati tributari e il pagamento di una quota forfettaria sui beni esteri. Il Ct della nazionale si è difeso cosi prima della sfida contro il Belgio di domenica scorsa: “Un commento sui Pandora Papers? Magari non sarò in panchina, ma a portare i soldi chissà dove…”. L’altro eroe di Euro2020 è Gianluca Vialli che sembra avere una società offshore, la Crewborne Holdings Limited, attraverso la quale è riuscito ad attuare un giro di prestiti senza interessi e pagabili a vista che salgono da quasi 319 mila euro a 4,1 milioni.

Un’altra interessante investigazione internazionale sembra essere pronta per creare un terremoto a livello globale. Ora tocca alle autorità competenti per confermare l’inchiesta giornalistica internazionale e per farlo è necessario ancora capire quali sono i fatti reali. Attendiamo con calma il susseguirsi.

Francesco Abate