Troppi positivi da Covid in Serie A e in Europa. La Premier rinvia le partire, la Lega di A delega all’ASL.
È necessario una decisione per la Serie A. Il 2022 è iniziato sulla scia del suo predecessore, l’aumento dei contagi da Covid. Il mondo, l’Europa e l’Italia si sono ritrovati in poco tempo ad affrontare una curva esponenziali dei numeri di positivi da Coronavirus, che ha impiantato un dubbio Amleto: “Chiudere o non chiudere? Questo il problema!”. Ad incrementare questa nuova ondata è la variante Omicron che presenta un tasso di diffusione più alto, ma con effetti (apparentemente) meno gravi delle sue sorelle. In questo contesto, l’Italia ha registrato, nella giornata del 5 gennaio, oltre 189 mila contagi da Covid. Questi numeri hanno obbligato il governo ad adottare provvedimenti più restrittivi in tema di vaccini, scuola e libera circolazione che, ancora una volta, si intrecceranno con la nostra vita comune. Ad essere totalmente estranea a queste tipo di problematiche è il mondo del calcio, che sembra non essere per niente preoccupato del crescere numero dei positivi tra gli atleti.
Serie A Covid
Il campionato di Serie A presenta un bollettino da contagio molto preoccupante. I calciatori che sono risultati positivi al Coronavirus e che militano nelle squadre del massimo campionato italiano sono all’incirca 73. Un numero che sta preoccupando l’opinione calcistica italiana sia per le condizioni di salute degli atleti e sia per il mantenimento della competitività dello stesso torneo. Infatti, la mancanza di questo elemento viene messo in risalto dalle assenze dei pezzi pregiati del nostro campionato che possono sicuramente migliorare la spettacolarità. Molte sono state le squadre italiane vittime di tale ondata, ma i due club campani sembrano essere stati quelli più colpiti. La Salernitana mette sul bilancio dei positivi nove giocatori (i nomi non sono stati specificati), mentre il Napoli mette: Alex Meret, Luciano Spalletti, Kevin Malcuit, Mario Rui, Victor Osimhen, Hirving Lozano e un membro dello staff. Di altro avviso, almeno per il momento, è la situazione in casa Lazio che non ha registrato nessun giocatore positivo a questo maledetto virus.
I campionati esteri
Non diversa è la situazione dei campionati stranieri. L’ambitissima Premier League presenta un alto numero di calciatori positivi, tanto da dover rinviare un match del boxing day. Infatti, la partita tra Norwich e Leicester è stata rinviata in quanto tre giocatori dei Fox sono risultati positivi. Una situazione ancora più problematica è stata riscontrata in casa del Liverpool che, nonostante ha una squadra completamente vaccinata, ha dovuto annullare la sessione di allenamento del 4 gennaio dopo un esponenziale aumento dei casi in squadra. Il Covid non ha risparmiato nemmeno il neo pallone d’oro Lionel Messi che è risultato positivo ad un test insieme al campione d’Europa Donnarumma. Il campionato francese registra un “record” di positivi in una squadra di calcio, grazie ai 19 giocatori dell’Angers. Non mancano nel tabellino le grandi squadre europee come il Bayer Monaco (6 positivi), Barcellona e Real Madrid.
Le misure contro la diffusione?
Se in Inghilterra è risultato più facile rinviare una partita di calcio, da ricordare che la Premier League ha già rinviato 19 match, in Italia sembra non avere lo stesso grado di difficoltà. In questa situazione la Lega di Serie A sembra essere affetta da mancanza di decisionismo. Nella prima giornata di ritorno i vertici del calcio italiano hanno delegato, implicitamente, la decisione dei rinvii ad istituzioni esterne a tale mondo. Infatti, sono state rinviate le partite di Atalanta-Torino, Fiorentina-Udinese, Salernitana- Venezia e Bologna-Inter. Tutti rinvii imposti dall’ASL del territorio e che il mondo del calcio deve subire senza contraddittorio. Un’imposizione che nemmeno la Federazione Italiana Gioco Calcio può contrastare in quanto secondo il presidente Gravina, come riportato dal Corriere dello Sport, ha affermato: “quando interviene L’ASL noi possiamo fare poco”. A seguito di tale urgenza la Lega di A si è riunita in seduta straordinario del 5 gennaio per decidere con urgenza sulla situazione attuale del campionato ed è stata mantenuta la linea di non rinviare nessuna partita.
Stop, Please!
Il caso dell’anno scorso tra Juventus e Napoli ha creato un precedente che sarà utile alle squadre colpite pesantemente da questa ondata di positivi. Analizzando la situazione calcistica in Italia ed in Europa è lecito chiedersi se fosse necessario giocare. Se il campionato inglese sembra propenso a rinviare un match, la Serie A non è di questo avviso. Le condizioni in cui versano ora i campionati, in particolare il nostro, sono molto preoccupanti ed è necessario fermarsi per contenere questa diffusione. L’aumento dei positivi da Covid dei giocatori crea un danno d’immagine per lo spettacolo e per la validità dei campionati, ma soprattutto può essere pericoloso per la vita degli stessi atleti. Abbandoniamo il senso economico del “giocare per forza”.
Francesco Abate