Stadio Heysel 29 maggio 1985: la data che cambiò la storia dello sport

Ricorre oggi il drammatico anniversario dello stadio Heysel

Tra poche ore l’anniversario della strage dell’Heysel. Ne sono trascorsi 38, uno in meno delle vittime, 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, un irlandese, di questi, 36 uomini, 2 donne e un bambino (11 anni). 600 invece furono i feriti di quella drammatica notte.

Finale, dell’allora “Coppa dei campioni”, anno 1985. A contendersela Juventus e Liverpool. La dinamica ricostruita racconta di reiterate cariche da parte dei tifosi inglesi che pare fossero intorno alle 5.000 unità contro i 53.000 circa di fede bianconera, mentre lo stadio belga poteva raggiungere una capienza massima di 50.000.

Il settore “Z”, destinato ai tifosi neutrali, porzione di stadio dove si consumò la tragedia, poteva contenere non oltre 6.000 persone. Alle ore 19.08 ebbe luogo la prima carica da parte degli hooligans. Alle 19.15 l’epilogo, le 39 vittime rimasero schiacciate dalla folla che attaccava dalle spalle mentre la porzione di gradinata si restringeva come un imbuto man mano che si avvicinava alla pista di atletica. Le spinte furono tali che migliaia di tifosi finirono ai piedi del campo di gioco ma questo non prima di aver calpestato, soffocato e ucciso i malcapitati che erano nella parte inferiore settore “Z”.

Tra le 19.08 e le 19.29 si richiese più volte l’intervento della Gendarmeria. Non prima delle 19.49 si riuscì a provvedere al ritiro degli holligans da quella porzione di spalti, ma ormai era troppo tardi.

La “lady di ferro”, allora premier del paese, Margaret Thatcher, ritirò tutte le squadre inglesi dalle competizioni internazionali. Il mondo si fermò, non solo quello calcistico, non solo quello sportivo e, ancora oggi, come in ogni altro anniversario di questa assurda e inspiegabile follia, ci si chiede come sia stato possibile tutto ciò.

Numeri e notizie sono a cura di www.saladellamemoriaheysel.it

Fonte immagine www.flickr.com

                                                                                                                  Mario Artiaco

Mario Artiaco

Ex tristissimo ma riconoscente bancario, Maradoniano, quattro meravigliosissime figlie femmine, due beagle. Un sogno e una certezza fin da bambino: scrivere!

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