Toni Iavarone: “Quattro gol? Ma è solo un abbaglio”

iavaroneQuesto 2-2 darebbe l’idea di un match serrato, senza soste e senza pause, come da traduzione dlcredo di Benitez; invece s’è vista l’anemia tattica e mentale delle due formazioni. Quindi, come nel migliore gioco dell’oca, si torna tutti al punto di partenza: l’Inter che non vince da quasi un mese (in tre partite ha subito nove reti) e il Napoli che interrompe la serie di vittorie ma continua la serie positiva, e che, purtroppo, riapre piaghe antiche e mai rimarginate. Come si riesca a far gol con maliziosa abilità (Callejon) e farsi rimontare in meno di un amen, bisogna farselo spiegare per filo e per segno. Ma tant’è, ormai è diventata la specialità della ditta. Vista l’Inter di stasera – data per candidata al terzo posto – possiamo tirare un sospiro di sollievo. E menomale, altrimenti il cammino napoletano sarebbe stato un mesto percorso di delusione. L’incontro. Fino a quando non si è giocato – da ambo le parti – tutto faceva presagire il più algido dei pareggi senza gol. Fosse stato pugilato, sarebbe stato un no contest dei pionieri del ring: quando l’arbitro sospendeva i match per scarsa combattività. Invece questo è calcio. E bastano quattro gol per confondere le idee, per dissimulare sulla partita più attesa e celebrata della settima giornata, per far credere che si sia giocato a pallone per novanta e passa minuti. S’è trattato, invece, di un bignami pallonaro: una gara durata un quarto d’ora. Ovvero quando Callejon s’è svegliato e i difensori, di rimando, hanno continuato a dormire. Diciamoci la verità, conclude Iavarone: Ma dove si va con questa linea di terzini e centrali in perenne fase catatonica.

 

Fonte: NapoliMagazine

Massimo Avino

"La prossima volta voglio nascere a Napoli ed essere napoletano a tutti gli effetti" (Lucio Dalla)

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