Astori – Nel processo per la sua morte arriva la sentenza per il medico

Nella giornata del 3 maggio 2021 per il processo riguardo la morte di Davide Astori, il Prof. Galanti è stato condannato ad un risarcimento di un milione di euro

Alla fine è arrivata la sentenza. Il gup (giudice dell’udienza preliminare) di Firenze ha riconosciuto il reato di omicidio colposo nei confronti del Prof. Giorgio Galanti, il quale era il direttore sanitario di Medicina dello Sport dell’ospedale Careggi di Firenze, per la morte di Davide Astori. A tre anni dalla scomparsa del numero 13 della Fiorentina sembrano emergere i responsabili che avrebbero potuto evitare tale tragedia calcistica. Cerchiamo di comprendere al meglio le diverse fasi:

Quarto marzo duemiladiciotto

La mattina della partita delle 15 del 4 marzo 2018 tra Fiorentina e Udinese, nella stanza dell’hotel “Là di Moret” (la quale non esiste più, decisione della struttura) fu trovato morto Davide Astori. La triste notizia annunciata dalla Fiorentina aveva scosso il mondo del calcio italiano e il presidente del Coni, all’epoca commissario straordinario della Lega, Giovanni Malagò decise, senza battere ciglio, di rinviare tutte le gare di Serie A e B in programma in quella giornata. Mentre il mondo del calcio piangeva, ricordava e omaggiava il calciatore di Cagliari, Roma, Fiorentina e della Nazionale, la procura di Udine apriva un fascicolo per comprendere al meglio le dinamiche del decesso attraverso l’acquisizione delle cartelle cliniche contenenti i certificati di idoneità fisica e l’autopsia sul giocatore che permise di individuarne le cause. A scatenare questa tragica fine fu la cardiomiopatia aritmogena (una cardiopatia del muscolo cardiaco, caratterizzata clinicamente da aritmie ventricolari potenzialmente letali). Dal lavoro delle indagini del procuratore capo di Udine Antonio De Nicolò fu ipotizzato una responsabilità medica a causa di idoneità fisiche non adatte ad Astori. Infatti, nel giugno del 2018 i fascicoli passarono alla procura di Firenze che chiese l’intervento di diversi consulenti in ambito medico che analizzarono i risultati delle prove da sforzo effettuate dal calciatore sette mesi prima della sua dipartita. Da questo tipo di indagine emerse come unico responsabile il Prof. Galanti (sotto accusa fu anche Francesco Stagno, ma la sua posizione fu archiviata), secondo la consulenza medica della procura di Firenze il medico non aveva effettuato adeguatamente ulteriori accertamenti che avrebbero permesso di scoprire la cardiomiopatia aritmogena. A confermare tale perizia fu la consulenza del Prof. Gaita e del Dott. Bruno che avevano accusato Galanti di non aver effettuato l’Holter Ecg (un esame diagnostico che permette di registrare l’attività elettrica del cuore continuativamente per un periodo di 24 o anche 48 ore), che avrebbe potuto verificare al meglio le aritmie.

Il Processo

L’unico imputato accusato di omicidio colposo, il Prof. Giorgio Galanti è stato condannato dal gup di Firenze il 3 maggio del 2021 nel processo con rito abbreviato a un anno di reclusione (pena sospesa) e al pagamento del risarcimento danni per un ammontare complessivo di un milione e novantamila euro. Non sono mancate le dichiarazioni della difesa del medico, nella figura dell’Avv. Sigfrido Fenyes che ha commentato la sentenza affermando di attendere le motivazioni, che dovrebbero arrivare entro 90 giorni, e di essere pronto ricorre in appello: “Ho comunicato al mio assistito telefonicamente la sentenza, è rimasto sconcertato. Ritenevamo che vi fossero tutte le condizioni per un proscioglimento, ci sorprende e ci lascia l’amaro in bocca.”. Non sono mancate le reazioni da parte della Fiorentina che, attraverso il suo rappresentante legale, l’Avv. Nino D’Avirro, ha commentato cosi: “la società si limita a prendere atto della decisione del giudice.”. Di tutt’altro verso sono le reazioni della famiglia di Davide Astori che hanno accolto con felicità e senso di giustizia tale sentenza, dalla compagna Francesca Fioretti: “Sono orgogliosa che finalmente sia stata fatta giustizia a Davide, anche se sono molto dispiaciuta perché a oggi lui poteva essere qui con noi” al fratello Astori rappresentato dall’Avv. Zonca: “È stata ristabilita la giustizia: ma il dolore è tanto perché se non ci fossero stati quegli errori Davide avrebbe potuto essere ancora qua”.

Nessuna sentenza potrà riportare in campo quel numero tredici della Fiorentina e la sua dipartita ha lasciato in noi un piccolo vuoto che non verrà mai colmato, però la decisione della gup di Firenze dà il via quel processo che ci permetterà di giungere la verità e, forse, placherà ogni senso di frustrazione. Per arrivare a questo grado di soddisfazione, si deve avere fiducia nella giustizia. Davide Astori: PER SEMPRE CON NOI.

Francesco Abate